“Vespe truccate anni ’60
Girano in centro sfiorando i 90
Rosse di fuoco, comincia la danza
Di frecce con dietro attaccata una targa
Dammi una Special, l’estate che avanza
Dammi una Vespa e ti porto in vacanza “
Così recita la famosa canzone dei Lùnapop dedicata al mezzo iconico della mobilità italiana e mondiale. Il gruppo musicale celebra in particolare il modello 50 special, commercializzato dal 1969 in vari colori. La nascita di questo mezzo di trasporto risale però a molti anni prima.
È l’8 settembre 1943, l’esercito tedesco occupa gli stabilimenti Piaggio di Pontedera, sospendendo la produzione per la Regia Aeronautica italiana. L’anno successivo lavoratori e macchine vengono trasferiti in Piemonte, nelle zone del biellese. Con l’imminente fine della guerra, Enrico Piaggio progetta la realizzazione di un veicolo per la motorizzazione economico e pratico per gli spostamenti. Il compito di creare un mezzo che abbia queste caratteristiche è affidato a Renzo Spolti, noto progettista di motori dell’epoca. Aiutato dall’ingegnere Vittorio Casini e da un team di eccellenti tecnici, Spolti inizia a lavorare partendo dal progetto dello scooter di Vittorio Belmodo, prodotto qualche anno prima dalle officine meccaniche Volugrafo.
La progettazione inizia nel 1944 e il primo esemplare viene realizzato solo durante la primavera dell’anno successivo. Lo scooter prese il nome di MP5 “Paperino” ed Enrico Piaggio predispose la produzione di un lotto da cento esemplari nonostante non fosse pienamente convinto del mezzo. Successivamente viene infatti richiesto l’intervento di Corradino D’Ascanio, il quale anziché migliorare l’idea di Spolti, sceglie di pensare a un nuovo veicolo. Il progetto prese nome MP6 e su questo prototipo di scooter fu inserito per la prima volta il cambio al manubrio che offriva la possibilità di cambiare marcia con una sola mano.
Nel gennaio 1946 furono costruiti presso lo stabilimento di Pontedera cinque esemplari sperimentali leggermente differenti tra loro e sempre più vicini alla versione che verrà poi commercializzata.
L’MP6, nota come Vespa 98, viene presentata ufficialmente il 29 marzo 1946 a Roma al campo da golf dell’Acquasanta. Il mese seguente viene depositato il brevetto e la Vespa 98 entra ufficialmente in produzione. Nonostante alcune difficoltà nel reperire le materie prime, la Piaggio riesce a creare e vendere un lotto di circa 5000 esemplari. La Vespa fu proposta in due varianti: quella Lusso, con il manubrio cromato e la sella in pelle, e quella Normale, caratterizzata da un manubrio verniciato e dalla sella in pegamoide.
Il successo fu strepitoso: in breve tempo le strade italiane furono piene di Vespe che sfrecciavano a grande velocità. Venne anche fondato il Vespa Club italiano a supporto di questo mezzo di trasporto che faceva impazzire proprio tutti.
Incentivato da questi ottimi risultati, Enrico Piaggio volle progettare una versione della Vespa adatta alle corse. Nacque così un tipo di veicolo più aggressivo e dinamico, la Vespa 98 Corsa (Circuito). Fu soprannominata “sfera infuocata” in relazione al suo colore rosso fiammante.
Nel 1956 fu realizzato un modello da combattimento, la Vespa 150 TAP (Truppe Aero Paracadutate). Questa versione aveva un motore più potente ed era dotata di munizioni e di un cannone, la cui canna poggiata sulla sella e sul manubrio sporgeva per la lunghezza di un metro.
Negli anni la vespa è stata protagonista di qualsiasi tipo di impresa; c’è chi l’ha usata per raggiungere il circolo polare artico, chi per andare da Milano a Tokyo o per attraversare le Ande, e addirittura chi, come l’australiano Geoff Dean, l’ha utilizzata per fare il giro del mondo.
È anche apparsa sui grandi schermi in numerose occasioni, come per esempio in Vacanze Romane in cui Audrey Hepburn e Gregory Peck la usano per sfrecciare per le vie della capitale.
La forma iconica della vespa è stata recentemente riconosciuta come “opera di design da tutelare”. Numerosi musei hanno ospitato mostre che vedono questo mezzo di trasporto come protagonista. In particolare, la Vespa fa parte delle collezioni permanenti della Triennale di Milano e del MoMa di New York.