Taci. Ascolta.
Ti accorgi che il silenzio ha il volto delle cose che hai perduto.
Il tema del silenzio e del suo rapporto con la musica è sempre stato presente nella storia delle canzoni, sia quelle più recenti sia quelle che appartengono alle generazioni passate. Una delle più grandi riflessioni in tal senso venne fatta da John Cage, il quale affermava che “ogni cosa che facciamo è musica”. Il californiano arrivò al punto di provocare il pubblico, sedendosi al pianoforte senza mai suonare una nota. Quel che contava era ciò che gli spettatori avevano ascoltato mentre, frementi, attendevano che iniziasse a toccare i tasti del piano. Anche in Italia sono innumerevoli i brani in cui il silenzio è protagonista: uno dei più celebri, amatissimo anche all’estero, è sicuramente La voce del silenzio.
La storia
La melodia della canzone composta da Elio Isola fu ispirata dal preludio in do minore del secondo volume della raccolta Clavicembalo Ben Temperato di Bach, il testo fu scritto da Paolo Limiti e da Giulio Rapetti, in arte Mogol.
In merito all’opera, Limiti affermava:
Per scrivere una canzone si attinge sempre a se stessi. Dietro ciascuna di loro c’è un nome, un cognome, una data. Per La voce del silenzio c’era la solitudine di mia madre dopo la scomparsa di mio padre. Quello fu il mio primo e unico Sanremo – feci il viaggio in treno con un agitatissimo Pippo Baudo, al suo debutto al Festival. Poi ci sarebbe tornato molte volte… Io invece non sono più tornato perché penso che certe cose si debbano provare una volta sola.
La prima versione fu incisa come 45 giri da Tony del Monaco nel febbraio del 1968. In questa occasione venne presentata al Festival di Sanremo, dove non va dimenticata anche la versione Silent Voices di Dionne Warwick. Quest’ultima subì una cocente delusione venendo snobbata e ignorata dai media, e pensare che proprio Elio Isola l’aveva convinta a partecipare. Su quell’edizione gravava inoltre l’ombra della tragedia dell’anno prima, il suicidio di Luigi Tenco. Anche per questo furono numerosi i cantautori, e non solo le solite “colombe bianche”, che parteciparono. Tra questi, a trionfare fu infine Sergio Endrigo.
Paradossalmente, benché si tratti oggi di uno dei pezzi cardine della storia della musica italiana, all’epoca La voce del silenzio si classificò soltanto al quattordicesimo posto, vale a dire ultima tra le finaliste. Questo apparente insuccesso non demoralizzò Mina, fresca del cambio di casa discografica, la quale volle portare una cover del brano a Canzonissima ’68. Grazie al tocco della Tigre di Cremona, l’accoglienza del pubblico mutò del tutto: il riscatto era compiuto. Per dare un’idea dell’impatto che questa versione ebbe sull’Italia di allora, in particolare sui giovani, basti pensare a cosa accadde di lì a poco al Festival di Castrocaro. Le prove vennero sospese dagli organizzatori a causa del fatto che 21 partecipanti su 23 volevano cantare il pezzo di Limiti e Mogol.
L’eredità
Ma di che cosa parla La voce del silenzio? Il protagonista attraversa un periodo della vita in cui vorrebbe stare da solo a pensare. Nel silenzio tuttavia i ricordi riaffiorano, cose e persone che non fanno più parte della sua vita, ma che ancora conservano un posto particolare, si ripresentano. In particolare, si accorge che la persona che ha sempre amato non è mai andata via dal suo cuore. Come dirà Max Pezzali molti anni dopo, è proprio vero che “il silenzio a volte è peggio del rumore che per lo meno copre il brulicare delle idee”. Nel mezzo secolo successivo al successo di questo brano, sono stati innumerevoli gli artisti che hanno voluto omaggiare questa pietra miliare della musica italiana. Così facendo, hanno da un lato arricchito e proposto sperimentazioni rispettose e stimolanti, dall’altro – forse la cosa più importante – hanno contribuito al processo che ha portato La voce del silenzio a essere conosciuta anche dai più giovani.
Di seguito, l’elenco di chi ha contribuito a dare lustro al brano. Anche grazie a loro, silenzio e musica saranno sempre indissolubilmente uniti: Ornella Vanoni, Massimo Ranieri, Orietta Berti, Iva Zanicchi, Albano, Mia Martini, Loretta Goggi, Renato Zero, Alex Baroni, Francesco Renga, Dolcenera, Laura Pausini.
Andrea Bocelli ed Elisa, infine, hanno fatto una splendida reinterpretazione del brano nel 2007.
Testo
Volevo stare un po’ da sola
per pensare e tu lo sai
ed ho sentito nel silenzio
una voce dentro me
e tornan vive troppe cose
che credevo morte ormai
e chi ho tanto amato,
dal mare del silenzio,
ritorna come un’onda nei miei occhi
e quello che mi manca
nel mare del silenzio
mi manca sai, molto di più.
Ci sono cose in un silenzio
che non m’aspettavo mai,
vorrei una voce
ed improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai,
che non avevi perso mai,
che non avevi perso mai.
E quello che mi manca
nel mare del silenzio
mi manca sai,
molto di più,
ci sono cose in un silenzio
che non m’aspettavo mai,
vorrei una voce
e improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai
non avevi perso mai
non avevi perso mai.
Un commento su ““La voce del silenzio”: quella versione che fece la Storia”
Penso sia la canzone di tutti.
Tutti noi abbiamo perso una persona cara. Tutti quindi amiamo questa canzone. Il silenzio che naviga nei ricordi è sempre presente nella nostra vita come le persone che abbiamo tanto amato.