Chi non conosce Sabrina Ferilli, la bellissima attrice mora dallo sguardo seducente e il sorriso contagioso? L’attrice viene spesso considerata dall’opinione comune come una donna fortunata sia per la sua innegabile bellezza che per il suo stipendio corposo ma forse molti ignorano come a volte la vita condotta da un personaggio pubblico possa rivelarsi stressante perché esposta a numerosi rischi, primo tra tutti lo stalking.
Sabrina ha dichiarato qualche mese fa di essere stata vittima di uno stalker per la durata di 60 mesi, un periodo di tempo davvero molto vasto in cui -ha dichiarato durante la sua deposizione- avrebbe ricevuto lettere dal contenuto insolito, notato appostamenti sotto la propria dimora e si sarebbe sentita spesso osservata e fotografata di nascosto. Per molti anni ha sopportato le continue attenzioni da parte di tale individuo ritenendo che il suo atteggiamento fosse tipico di un fan più devoto degli altri, ma, negli ultimi mesi del 2018, la sua presenza nella vita della donna era divenuta eccessiva e pericolosa, tanto da costringerla ad esporre denuncia nei suoi confronti.
Mi segue sempre -ha raccontato l’attrice ai carabinieri- ormai lo trovo sotto casa, mi perseguita con lettere e regali. C’è sempre, me lo trovo davanti in continuazione. Mi aspetta sotto casa, compare quando prendo l’auto o passeggio.
La saggia decisione di chiedere aiuto è avvenuta dopo le vacanze natalizie quando, interpretando un PM (pubblico ministero) che si occupa del caso delle baby squillo, ha avuto modo di parlare con Maria Monteleone, avvocatessa di grido. A lei ha spiegato come la sua vita in pochi anni si fosse tramutata in un vero incubo e come temesse per la sua incolumità e per quella della sua famiglia. Il comportamento dello stalker è stato valutato dai magistrati come altamente pericoloso, motivo per cui si sono operati subito perché la donna potesse ottenere un ordine restrittivo. Sabrina non è l’unico personaggio famoso ad essere vittima di stalking: sono davvero tanti i volti noti della Tv che hanno avuto a che fare con avvenimenti di questo tipo. Giada De Block, ad esempio, nota opinionista ed ex concorrente dell’isola dei Famosi è stata perseguitata per molto tempo da un uomo che dichiarava di essere follemente innamorato di lei tanto da chiamarla incessantemente e da farle recapitare ogni giorno delle lettere nuove. Lo stalker, di origine slava, è stato condannato ad 8 mesi di carcere.
Vi è mai capitato –ha raccontato la ragazza in una puntata di “Pomeriggio cinque”- di aprire la porta di casa e trovare sullo zerbino una lapide di marmo bianco con una rosa rossa sopra? A me sì: quel macabro messaggio mi era stato inviato da un molestatore e sono morta di paura. Oggi, però, è finito l’incubo, anche se per molto tempo continuerò a camminare guardandomi le spalle.”
L’Italia ogni giorno cerca di tutelare sempre di più le donne promuovendo nuove misure di prevenzione. Lo stalking viene considerato dalla nostra legge come un vero e proprio reato in cui lo stalker (dall’inglese to stalk, ovvero “braccare la preda”) minaccia spesso la vittima con appostamenti, pedinamenti, telefonate e messaggi provocando in essa sentimenti di angoscia, paura e ansia. Secondo gli studiosi di questo fenomeno esistono diverse tipologie di stalker, che decidono di molestare una determinata vittima per un motivo ben preciso. Spesso questo decide di prendere di mira una persona al fine di vendicarsi per un danno o torto che ritiene di aver subito; molto frequentemente si tratta di un ex della vittima che vorrebbe ripristinare la relazione e decide di vendicarsi non accettando il rifiuto dall’altra parte. Spesso il molestatore ambisce ad avere rapporti di natura intima con la vittima spaventandola con numerosi inseguimenti ed appostamenti; secondo la psicologia infatti, spesso il sentimento di angoscia manifestato da essa lo ecciterebbe e lo farebbe sentire importante.
Sono state svolte diverse ricerche sulle possibili conseguenze psicologiche per le vittime di stalking. Una prima teoria è stata formulata da Pathè e Mullen che presero in osservazione 100 vittime di stalking per constatare quali fossero i sentimenti più frequenti. Il 94% ha rivelato di essere stato costretto ad introdurre delle modifiche all’interno della routine quotidiana; il 70% ha rivelato di aver voluto diminuire la propria vita sociale e una percentuale piuttosto consistente ha ammesso di aver sofferto di ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi alimentari e stanchezza cronica dopo l’evento traumatico.
Chi vive un’esperienza del genere deve evitare, seppur sia estremamente difficile, di stare in silenzio, deve, invece, denunciare l’accaduto quanto prima e ricorrere ad un buon trattamento terapeutico. Le vittime possono altresì trovare comprensione e conforto in gruppi-aiuto che permettono di ideare le strategie migliori per far fronte al problema in modo tale chiunque soffra non si senta mai solo.