Bonding è una serie tv Netflix che parla di sadomaso e fin dalla sua uscita il 24 aprile ha subito conquistato il pubblico. Dimenticatevi Cinquanta sfumature di grigio: il romanticismo melenso stile harmony è bandito e le dinamiche del sadomaso sono trattate con realismo e rispetto, presentando dei personaggi che affrontano il sesso in modo sano e pulito anziché presentare gli atteggiamenti possessivi e maschilisti di Christian Grey.
L’autore Rightor Doyle ha pensato di avvicinare il sadomaso ad un pubblico che non lo pratica o che prova ribrezzo per tali attività mediante un linguaggio semplice e immediato, che ha la straordinaria capacità di avvicinare tutti gli uomini e creare il dialogo: il riso, una satira spietata e irriverente che non risparmia nessuno. La comicità è dietro l’angolo, smussa anche i momenti più tragici e ci ricorda che siamo tutti semplici esseri umani, indipendentemente da ciò che facciamo sotto le lenzuola. In rete si vocifera che Rightor Doyle si sia ispirato alla propria esperienza personale, ma nulla è stato confermato ufficialmente. Bonding rappresenta per l’autore anche il debutto come regista e la scrittura della prima opera importante, dopo aver collaborato a tre episodi di The Walker, di cui è stato anche l’attore protagonista.
I personaggi principali sono due amici di vecchia data e ex fidanzati che si incontrano nella Grande Mela dopo il college. Zoe Levin è Tiff, la dominatrice sadomaso più apprezzata di New York: si tratta di una mora dal carattere deciso e alcuni problemi con l’affettività e le proprie emozioni. Brendan Scannell è invece Pete, uno squattrinato omosessuale dai capelli rossi che accetta di diventare l’assistente della ragazza per pagarsi l’affitto. Grazie al sadomaso, il giovane acquisterà consapevolezza della propria forza e accrescerà la propria autostima. Lei studia psicologia, affronta senza timore un professore che molesta una studentessa e inizia a frequentare un ragazzo apparentemente superficiale e grezzo, che tuttavia si dimostra empatico e sensibile. Lui è invece un comico con il terrore del pubblico e sembra essere l’unico omosessuale di Manatthan a ricercare una storia d’amore stabile e romantica, in un mondo in cui i gay newyorkesi prediligono le avventure occasionali e il sesso disimpegnato.
A fare da contorno, tanti personaggi con i gusti sessuali più svariati: un uomo ama essere umiliato e farsi orinare addosso, un altro è attratto dai pinguini, una coppia è costituita da un uomo che ama il solletico e una donna che adora picchiare, il fidanzato di Tiff adora essere guardato mentre defeca. Nonostante la spregiudicatezza dei temi trattati il telefilm è molto pudico, infatti non sono visibili scene erotiche in quanto si privilegia il riso e la dissacrazione di tutto. Anche i completini in lattice della protagonista sono molto coprenti, ne consegue che l’opera non sfocia mai nella volgarità e non offende la sensibilità di nessuno.
Nonostante il tema innovativo e l’intelligenza con cui affronta argomenti delicati, il telefilm si limita ad accennare i tratti psicologici dei personaggi: quelli secondari sono semplice caricature di se stesse, sono l’emblema di un determinato gusto sessuale anziché personalità a tutto tondo che non si esauriscono in ciò che fanno a letto; i personaggi principali invece sono delineati con apparente superficialità, senza che venga scavato a fondo nella loro psiche. L’autore ha cercato di mantenere un tono leggero, senza sfociare nel tragico, ma forse la comicità trionfa solo se sapientemente dosata con la serietà. I momenti gravi abbondano, per esempio quando la protagonista chiede perdono al suo fido compagno, eppure il tono resta sempre leggero, come se l’autore avesse paura ad inserire un elemento tragico. Il bondage diventa una pratica con cui i protagonisti combattono mentre “bisticciano”, l’effetto è a prima vista piacevole ma impedisce di trasmettere la dovuta gravità alle varie situazioni.
Indubbiamente molto importanti i valori basici che il telefilm trasmette. Dalla serie tv evince come l’amore e il sesso non debbano mai essere vissuti con vergogna, purché ci sia benessere e rispetto. Inoltre, emerge come gli stereotipi su ciò che significa essere uomo e donna siano solamente costrutti sociali che impediscono alle persone di esprimere se stessi. Una maglietta indossata dal fidanzato di Tiff ci rivela che anche gli uomini possono essere femministi e il fatto che i protagonisti scelgano come partner dei personaggi sessualmente e affettivamente ordinari dimostra che l’autore non vuole celebrare il sadomaso a scapito della sessualità “classica”: entrambe sono soluzioni valide e importanti, che non necessariamente si escludono a vicenda.