Cosa ne pensano gli stranieri dell’Italia e degli italiani?
La risposta è spesso desolante, i recenti avvenimenti politici hanno rovinato l’immagine del Bel Paese, dipinto grottesco e paradossale. Le figuracce, tuttavia, non deturpano il fascino nostrano, grazie alla varietà di tradizioni folcloristiche variopinte da Nord a Sud. Il provincialismo popolare suscita un interesse troppo spesso sottovalutato, ma tenuto in grande considerazione da uno dei nostri orgogli nazionali: Giuseppe Tornatore. Il regista siciliano ha realizzato il tratteggio della propria terra nella pellicola del 2000 Malèna, capolavoro diventato internazionale.
Nella fittizia località siciliana di Castelcutò il giovane Renato viene invaso da una passione disperata per la bellissima Maddalena Scordia detta Malèna, avvenente moglie di un soldato. Sola, triste e curiosamente castigata, rappresenta il sogno erotico di tutti gli uomini e il bersaglio della perfidia di tutte le donne.
La storia è semplice, prevedibile, senza un intreccio particolarmente ammirevole, poiché la bellezza del film risiede altrove. Siamo davanti a due intere ore di omaggio: all’Italia e agli italiani, ai tristi eventi storici del fascismo, a Fellini, Germi, De Sica e al grande cinema paradiso, che spiccano nella fotografia retrodatata e nella recitazione non professionale.
Tornatore non sceglie una grande attrice ma una donna bellissima, Monica Bellucci all’apice della sua avvenenza, che fa mostra di sé senza concedersi a dialoghi lunghi e appassionati, ma regalandoci sguardi, movimenti e pose raffinate che non possono lasciare indifferenti.
D’altra parte la scelta del dialetto nei dialoghi e la predilezione per le riprese all’aperto sottolineano gli intenti realisti dell’astuto Tornatore, abile nel regalare ai suoi spettatori l’immagine di un’Italia incantata e sospesa nel tempo.
Per tutti gli amanti del primo cinema italiano questo film è senz’altro un’efficace macchina del tempo, capace di rafforzare l’idea dell’Italia come il locus amenus per eccellenza. Malèna è un film immortale, la cui visione (consigliatissima) susciterà senz’altro emozione e incanto anche negli spettatori meno attenti.