Lo scorso 27 febbraio presso Palazzo Clerici a Milano, sede dell’ISPI – Istituto Italiano per gli Studi di Politica Internazionale – è intervenuto Staffan De Mistura, il quale ha condiviso con la platea aneddoti e insegnamenti appresi durante i 47 anni di carriera al servizio della pace nelle maggiori aree di conflitto mondiali. Quasi mezzo secolo nella diplomazia internazionale, durante il quale i suoi occhi sono stati testimoni dei peggiori conflitti armati: dai Balcani, passando per l’Afghanistan, l’Iraq, la Somalia e la Siria. In queste zone la guerra ha coinvolto un altissimo numero di civili, distruggendo intere città, colpendo ospedali, scambiati per obiettivi militari, creando migliaia di rifugiati e sfollati interni. Genocidi ed eccidi che la comunità internazionale non è riuscita a prevenire, spesso sotto gli occhi del mondo, e che non hanno ancora trovato del tutto giustizia e pace.
L’evento dal titolo Il futuro della pace, moderato da Paolo Magri (direttore dell’ISPI), è stato il primo di una serie di incontri, gli ISPI dialoghi, per festeggiare l’85esimo anniversario dalla nascita dell’istituto di ricerca.
Per l’occasione, a Staffan De Mistura è stato conferito il premio annuale ISPI, destinato a personalità che hanno contribuito a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo. Il riconoscimento è stato istituito in onore e ricordo dell’Ambasciatore Boris Biancheri (Presidente dell’ISPI 1997 – 2011) ed è stato consegnato il 26 febbraio a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica. Negli anni precedenti il premio è stato assegnato a numerosi noti personaggi tra cui: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (2013), l’On. Enrico Letta (2014), l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini (2015), l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi (2016), Emma Bonino (2017) e infine l’ ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (2018).
Chi è Staffan De Mistura?
Staffan De Mistura è un diplomatico italo-svedese, noto per i numerosi e delicati incarichi per le Nazioni Unite e Viceministro degli affari esteri durante il governo Monti; sottosegretario delle Nazioni Unite, già inviato speciale del segretario Generale dell’ONU per l’Iraq nel 2007, prima di esserlo per la Siria dal 2014 al 2018.
Durante l’incontro a Palazzo Clerici ha dimostrato le sue doti di straordinario comunicatore, cruciali nel campo della diplomazia, riuscendo essere tanto efficace durante un discorso dinnanzi a studenti, quanto nelle trattative alle prese con i diplomatici di tutto il mondo. Con gli anni si è guadagnato stima e prestigio a livello internazionale grazie alla professionalità, versatilità e impegno nel realizzare gli obiettivi di pace richiamati dalla Carta dell’ONU. E proprio di pace ha voluto parlare durante l’incontro all’ISPI, identificandola come la coesistenza tra popoli quale costante obiettivo ultimo della comunità internazionale, attraverso anche l’operato delle Nazioni Unite.
Ma su quali basi è possibile costruire e preservare un futuro di pace, stabilità e convivenza in un mondo stravolto costantemente dai conflitti?
Il diplomatico, che più di chiunque altro si è scontrato per anni con gli interessi, le rivalità e le strategie delle grandi potenze mondiali e regionali, confessa che nella maggior parte dei casi sono proprio i conflitti più sanguinari ad essere combattuti apparentemente per l’ideale della pace.
Staffan De Mistura risponde alla domanda descrivendo l’umanità vista negli occhi e nei volti della popolazione siriana e dimostratagli durante le missioni di pace, “non tanto per il risultato ottenuto” dice, ma piuttosto perché con il suo estenuante lavoro e sforzo ha donato loro un bagliore di speranza, la quale spesso è l’unica cosa che permette di andare avanti. Svela infatti alla platea presente il suo principale motto, che l’ha guidato e spronato durante il lavoro di tutti questi anni, anche quando il suo operato di diplomatico non stava portando ad alcun negoziato e la popolazione civile continuava a essere vittima di gravi violazioni dei diritti umani.
“Ma noi abbiamo tentato? Se sì e abbiamo fallito, dobbiamo ritentare meglio nel futuro, ma non molliamo”.
Standing ovation da parte del pubblico per una regola di vita che dovrebbe ispirare sempre.
FONTI
Evento ISPI del 27.02.19, Palazzo Clerici Milano “dialoghi sul futuro, La pace con Staffan de Mistura”