“Istruzioni per l'(ill)uso”: prima dei social c’era la TV

Nasce prima l’uovo o la gallina?

Con l’avvento dei social media nell’ultimo decennio è sempre più evidente come il problema dell’educazione digitale sia di interesse comune. Un aspetto di questa rivoluzione digitale, che ha influito sulle vite di ognuno di noi, e del quale ci si dimentica è come i problemi con le nuove tecnologie fossero presenti già da prima. Coloro i quali oggi si trovano a cavallo tra i venti e i trent’anni, per esempio, spesso da piccoli maturavano una dipendenza dalla TV e dai videogiochi. E come oggi alcune canzoni parlano proprio di quello che poi è un disturbo della personalità, anche allora vi era consapevolezza di questo problema tra alcuni artisti. Bisogno di una rinfrescata? Ormai dodici anni fa uno degli estratti di Boom, quinto album dei Gemelli DiVersi, trattava proprio di questa tematica. Ecco a voi Istruzioni Per l'(ill)uso:

Il 51% delle famiglie italiane possiede tre o più televisori, un adolescente su due passa almeno tre ore davanti alla TV. La sua coscienza viene bombardata quotidianamente da programmi che propongono falsi miti e inducono a facili illusioni. Se avessi in mano il telecomando di tuo figlio, tu cosa faresti?

Copertina dell’album Boom (2007): Istruzioni per l'(ill)uso è la seconda traccia
Televisione Televisione
I Gemelli DiVersi erano una band formata da quattro ragazzi brianzoli, apparentemente frivoli e scapestrati, ma che nei loro dischi, in quasi quindici anni di carriera, hanno sempre aggiunto alla predominante tematica amorosa questioni più profonde legate al sociale (ne è un esempio la famosissima Mary). Nel caso di Istruzioni per l'(ill)uso, già nel 2007, affermano:
Fuori c’è un inferno.
Questa frase è a maggior ragione adattabile ai giorni nostri, ma nello specifico veniva giustificata da tensioni di diverso genere. Basti pensare a quali fossero le maggiori paure dell’italiano dell’epoca, come le nostre truppe ancora più impegnate di oggi (almeno dal punto di vista mediatico) in luoghi come Iraq e Afghanistan. Meno presente era la paura economica: la crisi avrebbe iniziato a mostrare i propri effetti a partire dall’anno seguente. Chissà cosa direbbero i Gemelli DiVersi adesso che le ore davanti allo schermo sono triplicate, gli schermi si sono rimpiccioliti, diventando trasportabili, e hanno decuplicato le funzioni.
Il brano è caratterizzato da ritmi latini. In merito al ritornello:
Vuoi la tua opportunità? Il tuo giorno da leone,
vuoi la vita di una star? E una folla che grida il tuo nome.
Quel volere un giorno da leone, come viene ripetuto nel ritornello, oggi si riduce a un post diventato virale e si quantifica in like e condivisioni, ma il seme di un simile protagonismo virtuale è sempre stato presente anche nelle generazioni in cui internet è arrivato in età già matura. L’attuale era non fa altro che ingigantire e semplificare determinati desideri deleteri.
I Gemelli DiVersi nel 2009, anno della loro partecipazione a Sanremo
Nessuno vuole essere Robin
Ma che fine hanno fatto i Gemelli DiVersi? Questi, con brani come Mary e Fotoricordo, avevano incendiato i palchi di tutta Italia, fino ad arrivare a partecipare tra i big di Sanremo nel 2009 con Vivi Per un Miracolo. Come dice Fossati, le band si sciolgono: nel loro caso, questo è avvenuto nel 2014 per volere in particolare di Grido. Da lì soltanto THG (nella foto, il primo da sinistra), conosciuto oggi come Takagi, è riuscito a reinventarsi a livello mainstream divenendo uno dei produttori più influenti del panorama musicale, in coppia con Ketra dei Boomdabash. Thema e Strano hanno proseguito il loro percorso con l’album Gemelli DiVersi, Grido infine ha continuato la carriera solista, anticipata dal disco del 2011 Io Grido. In questo modo però nessuno di loro è riuscito a essere sotto la luce dei riflettori.

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