Siamo ossessionati dal nostro corpo. O meglio, siamo ossessionati da tutto ciò che non va nel nostro corpo. Lo tonifichiamo, scolpiamo, vogliamo dimagrire, bruciamo grassi, appiattiamo la pancia, accentuiamo le curve e mascheriamo i difetti, combattiamo il gonfiore, lottiamo con la bilancia, diminuiamo le taglie degli abiti, diventiamo la migliore versione di noi stessi che possiamo essere! E per cosa?*
Megan Jayne Crabbe inizia la sua battaglia contro il proprio corpo a soli 5 anni, quando pensava che tutti i compagni di classe fossero molto più belli e magri di lei, così come tutti i modelli di bellezza che la circondavano:
Barbie, principesse Disney, pop star degli anni ’90 e attrici famose. Avevano tutte una cosa in comune: erano magre. E ho imparato in fretta che non ero abbastanza magra per essere considerata bella anche io.
All’età di 14 anni le viene diagnosticata l’anoressia nervosa. Conta le calorie, è ossessionata dal cibo e dall’esercizio fisico e inizia a perdere peso sempre più velocemente. Viene ricoverata in ospedale e deve essere nutrita artificialmente, al confine tra la vita e la morte.
Tutto cambia però un giorno d’estate, nel 2014, un normalissimo Giovedì:
Mi svegliai, presi le mie pillole per dimagrire, le ingoiai con l’aiuto di un frullato alla mela, frutti di bosco e cavolo nero e mi obbligai a fare il solito allenamento quotidiano. Due ore dopo, crollata sul pavimento del soggiorno cercando di riprendere fiato, iniziai, come ogni giorno, a cercare su Instagram foto di addominali scolpiti e gambe toniche per ricordare a me stessa che tutto il dolore, il sudore e i morsi della fame erano valsi la pena. Ma quel giorno, per un qualche miracolo dei social media, incappai in qualcosa di diverso. Una ragazza che indossava un bikini rosso e scriveva di amare il suo corpo per quello che era.
È così che Megan racconta, nel libro Body Positive Power – ancora inedito in Italia -, il suo primo incontro con il movimento della Body Positivity di cui è diventata ambasciatrice e grazie al quale è riuscita, una volta per tutte, a guarire dal disturbo alimentare.
Con Body Positivity si intende un movimento che ha la convinzione che tutti dovrebbero avere un’immagine positiva del corpo e accettare sia il proprio che quello degli altri. Il movimento afferma che la bellezza è un costrutto della società e sostiene che questo costrutto non dovrebbe violare la propria capacità di sentirsi sicuri di sé o la propria autostima. Su queste basi Crabbe ha iniziato un vero e proprio percorso di riscoperta e accettazione di se stessa e, facendolo, ha iniziato a ispirare e aiutare anche altre persone in una situazione simile alla sua.
Body Positivity significa RISPETTO. Non riguarda chi consideri attraente e nemmeno chi pensi che sia o meno in salute. Tutti, a prescindere dal loro aspetto, meritano rispetto, in quanto esseri umani. Tutto qui. Nessuna eccezione.
Fondamentale per lei è poter essere d’aiuto a chi sta attraversando un momento difficile, di depressione, solitudine e sofferenza; crede profondamente nel concetto di intersezionalità e si batte contro ogni tipo di discriminazione, puntando spesso il dito contro la società che propone un canone di bellezza inarrivabile e che, parole sue, rappresenta esclusivamente il 5% della popolazione mondiale:
Invece di considerare manipolatorio, inaccurato e fuorviante il fatto di vedere ovunque sempre e solo lo stesso tipo di corpo, pensiamo che siano i nostri corpi a essere il problema.
Ed ecco che il suo profilo Instagram diventa una galleria pop e scintillante di tutti quei canoni di bellezza “altri”, che non siamo abituati a vedere online o sulle riviste patinate; ragazze che non han bisogno di essere magrissime per volersi bene o mettersi un bikini, modelle con disabilità, ragazze magre che rivendicano il loro diritto di essere donne anche senza curve accentuate, smagliature, glitter, unicorni e capelli rosa confetto. Insomma tutto quello che è #selflove è ben accetto e celebrato.
Ma la vera forza di Megan non finisce qui: se per l’80% del tempo è una Millennial che non si ferma davanti a niente, una forza della natura tutta brillantini e determinazione, d’altro canto non nasconde i suoi momenti di difficoltà, senza paura di chiedere aiuto alla community e mostrarsi struccata e demotivata:
Stavo guardando la mia pagina oggi e mi sono resa conto che in ogni foto che ho postato per mesi ero sorridente. Quando in realtà, non poteva essere più lontano da come mi sono sentita ultimamente. […] Credo che ci sia ancora una parte di me che ha paura di mostrarsi per come è veramente. […] Perché quando sono in questo stato sento di non avere niente da offrire, e non voglio deludere tutti voi. Per circa un mese sono stata così per la maggior parte del tempo – stanca, ansiosa, triste, piena di dubbi, spaventata e preoccupata che non mi sentirò mai meglio. Dormo molto, indosso un pigiama per giorni, non sorrido, ecco come sto. E se questo fa sì che qualcuno di voi si senta meno solo, allora vale la pena affrontare la paura di pubblicare questo post. Grazie a tutti voi per essere qui, anche quando non ci sono il sole e i sorrisi.
La vera forza di Megan è questa: essere vera, amare se stessa e accettarsi per quello che è, sempre. Non ha paura del giudizio degli altri e ci insegna che qualunque taglia, normoabili o meno, qualunque sia il colore della nostra pelle o la nostra preferenza sessuale noi meritiamo rispetto e amore. Meritiamo di nutrirci, di vestirci come vogliamo, di ballare e di vivere. Ci insegna che siamo abbastanza e lo fa con la consapevolezza di chi ci è passato e ne è uscito. E nei momenti davvero bui, in cui ci si sente soli, inadeguati e incompresi, le parole e il sorriso di chi sa cosa stai passando possono essere davvero un’ancora di salvezza.
*Le traduzioni sono a cura di chi scrive.
M. J. Crabbe, Body Positive Power, Vermilion, 2017