Automobili e digitalizzazione: pro o contro?

Nel nostro millennio tutto gira attorno ad Internet ed ogni singolo aspetto delle nostre vite è ormai connesso a qualche supporto tecnologico. Abbiamo lavatrici, termostati, macchinette del caffè, lavastoviglie, allarmi e automobili continuamente connessi ai nostri smartphone, cosicché quando siamo lontani da casa siamo in grado di controllare ogni singola loro azione, in modo da renderci la vita meno difficile e più confortevole.

La tecnologia è continuamente in via di sviluppo e non è impossibile immaginare dove arriverà fra qualche anno. I comfort che ci apporterà possono essere per ora solo un’idea, ma negli ultimissimi anni abbiamo potuto toccare con mano cosa significhi controllare la nostra casa con un semplice click. Le novità più sconvolgenti ed impensabili, però, sono riscontrabili tra gli ultimi modelli di automobili. In pochissimi decenni le tecnologie all’interno delle auto si sono evolute a vista d’occhio e gli inventori hanno probabilmente raggiunto livelli prima inimmaginabili, tanto da permettere che un’automobile si guidi da sola.

Questo alto livello di digitalizzazione è un obiettivo che la maggior parte dei paesi sta cercando di raggiungere, in modo da facilitare il lavoro in diversi campi. Uno dei parametri per determinare il grado di evoluzione di una nazione si misura attraverso la quantità di tecnologia impiegata nei più differenti ambiti e grazie a ciò si raggiunge più o meno un certo grado di prestigio tra le altre potenze mondiali. Sembra quasi un ritorno al passato, quando durante gli anni della guerra fredda, il mondo intero ha assistito alla competizione accesa tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, la quale vedeva le due nazioni impegnate a perfezionare le proprie conoscenze tecnologiche per riuscire a raggiungere il suolo lunare. Era una sorta di corsa alla tecnologia, poiché grazie ad essa una delle due avrebbe potuto primeggiare sul mondo intero.

La stessa identica cosa sta avvenendo oggi e possiamo assistere a questo fenomeno direttamente da casa, infatti accendendo i nostri televisori ci accorgiamo facilmente, attraverso la pubblicità, quanto gli oggetti super digitalizzati ed iperconnessi siano il miglior articolo di vendita. Si fa a gara per acquistare l’ultimo modello in termini di tecnologia e probabilmente per questo il settore tecnologico è uno dei migliori sul mercato oggigiorno ed in continuo sviluppo e crescita. Tale tendenza si sta manifestando anche nell’industria automobilistica, infatti siamo sempre più attratti da un veicolo che sia direttamente connesso al nostro smartphone, ma non soltanto questo. Siamo spinti a comprare un’automobile per la sua capacità tecnologica, come ricaricare il telefono direttamente appoggiandolo sulla superficie del cruscotto, oppure garantire una guida assistita, ma deve anche essere un veicolo che sappia trovare un parcheggio e che parcheggi autonomamente, ci deve poter avvertire di un eventuale pericolo in strada o deve avvertirci quando stiamo per uscire dalla carreggiata.

Sono tutte componenti che non fanno l’auto in sé, come potevamo immaginarcela anni fa, infatti non si dà più la giusta rilevanza alle caratteristiche tecniche dell’auto. Questa tendenza si riscontra anche nella pubblicità, che si è visibilmente adattata. Negli spot si dà poca importanza alle prestazioni dell’automobile, al tipo di carrozzeria, agli ingranaggi meccanici, alla tenuta su strada. È diventato tutto molto fittizio e prettamente superficiale. Chissà se tutta questa tecnologia applicata alle nostre automobili possa davvero giovare alla nostra guida, rendendoci guidatori più attenti e consapevoli. Nonostante le accortezze apportate ai nostri veicoli per permetterci di non causare incidenti o non sprofondare nel sonno più profondo, non c’è il pericolo che tutti questi aiuti esterni non facciano altro che renderci più apatici al mondo esterno perché tanto abbiamo la certezza che la tecnologia ci sta assistendo?

Sono stati effettuati diversi studi che mostrano come la guida assistita riduca considerevolmente il rischio di incidenti e questo non può che essere un aspetto positivo di questa innovazione, eppure c’è un altro lato della medaglia: è possibile che possedere automobili così sofisticate diventi spesa infinita per chi la acquista, data la “fragilità” di ogni componente? È possibile inoltre che si andrà via via a perdere il lavoro del meccanico, perché sostituito da un ingegnere elettronico, dato che gli elementi della vettura saranno troppo specifici e delicati per un semplice meccanico? Sono questioni a cui si deve pensare quando, forse, ci si sta avvicinando ad un abuso eccessivo della tecnologia.

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