Vi è mai capitato di abbinare dei dipinti a dei segni zodiacali?



Il vestito della ragazza è classico e semplice: la Vergine infatti non si veste in modo eccentrico o audace, per lei l’eleganza è contenuta nella semplicità. Dalì dipinge questo quadro, che non ha nulla a che fare con il surrealismo, la confusione e l’onirico che caratterizza lo stile dell’artista, nel 1925: come si può vedere è un dipinto ordinato, chiaro, preciso e questi aggettivi sono caratteristici anche dei nati sotto il segno della Vergine poiché vogliono che ogni cosa segua un ordine, vogliono la chiarezza, detestano la confusione, l’incertezza, l’eccentricità. L’esagerazione non è tollerata ma desiderano la misura, la precisione e la cura al dettaglio presenti anche nell’opera. La ragazza del dipinto è la sorella di Dalì, Aña Maria, che aveva all’epoca 17 anni: posa per il fratello, rimanendo immobile per ore e il risultato è un omaggio al suo fascino e alle forme. Le donne del segno della Vergine sono caratterizzate dalla bellezza ma scostanti, alcune volte fredde, lontane: forse proprio per questo l’artista ritrae di spalle, per nascondere volontariamente l’identità della donna e farla apparire misteriosa, distante, o forse per far concentrare lo spettatore sul paesaggio ritratto oltre la finestra.



Le caratteristiche della Vergine si intrecciano, inoltre, anche con la storia di questo dipinto; nel 1954 Dalì ha aderito completamente al movimento surrealista e crea una riproduzione del dipinto del 1925 in chiave diabolica ed erotica, con il titolo Giovane vergine autosodomizzata dalle corna della sua stessa castità. La sorella è sempre affacciata alla finestra, sempre bellissima ma completamente nuda; le natiche della giovane sono costituite da quattro corna convergenti. Probabilmente Dalì ha creato questo quadro per vendicarsi di un’autobiografia scritta da Aña Maria in cui presentava l’artista, e fratello, sotto una luce negativa. Salvador Dalì infatti era un personaggio molto discusso a causa della sua eccentrica personalità e del suo narcisismo. Nasce nel 1904 a Figueres, figlio di una famiglia borghese, suo padre era un notaio. La sua infanzia fu piena di attacchi di rabbia contro i suoi genitori e i compagni di classe. Gli fu dato il nome del fratello maggiore deceduto e per questo i genitori portarono Salvador davanti alla sua tomba e gli spiegarono che ne era la reincarnazione. Nonostante Dalì avesse una forte inclinazione artistica (già a dieci anni iniziò a dipingere), fu espulso dalla scuola d’arte: si rifiutò di farsi esaminare in storia dell’arte durante l’ultimo anno perché
«Nessuno dei professori è tanto competente in materia da giudicare me. Mi ritiro».
In realtà voleva continuare a farsi finanziare dal padre. Nel 1927 arriva a Parigi e si unisce al gruppo surrealista e nel 1929 si innamorò della sua musa e futura moglie, Gala. Con l’avvento della Seconda guerra mondiale, Dalì si trasferì a New York e quando nel 1982 morì Gala, si spense anche lui: smise di frequentare persone, di bere, di mangiare e morì per un attacco al cuore un anno dopo. La sorella Aña Maria dipinse un’immagine sfavorevole di Dalì e, come lei, i nati sotto il segno della Vergine sanno essere furbi ma anche egoisti e bugiardi. Gli ostacoli che la Vergine trova durante la sua esistenza sono dovuti spesso a familiari e parenti: solitamente tali impedimenti intervengono perché la Vergine ha bisogno di un’ideale o di qualcuno per cui sacrificarsi e rendersi utili. Nonostante ciò, è un segno dedito al lavoro, ambizioso e quindi con le sue capacità riesce ad avere una vita equilibrata. Non riescono, però, a stare soli poiché hanno bisogno di qualcuno capace di consigliare e che li spinga a una scelta, a causa del loro carattere dubbioso. Ragazza alla finestra è un dipinto che ispira tranquillità e semplicità nonostante il carattere esuberante dell’artista che lo ha prodotto; infatti, lui stesso parlando si sé, dice:
«C’è solo una differenza tra un pazzo e me. Il pazzo pensa di essere sano di mente. Io so di essere pazzo».