Nausicaa della Valle del vento, uscito nelle sale nel 1984, è uno dei primi lungometraggi di animazione di Hayao Miyazaki. L’anime si basa sull’omonimo manga disegnato unicamente da Miyazaki e pubblicato dalla rivista “Animage” nel 1982. È proprio con Nausicaa nella Valle del vento che l’autore esordisce con lo stile che lo caratterizzerà nelle opere a seguire, acquistando riconoscimento mondiale come artista di e non come semplice realizzatore di anime.
Grazie al successo del lungometraggio animato, infatti, Miyazaki fonda insieme al collega Takahata lo Studio Ghibli, studio d’animazione privato nel quale i due registi possono finalmente esprimere la loro creatività in piena libertà, avendo tutte le coperture finanziarie necessarie.
In Nausicaa nella Valle del vento sono già presenti alcune delle tematiche e degli elementi che saranno poi costanti nella produzione del regista nipponico. Uno di essi è sicuramente la presenza degli aerei e mezzi per permettere all’uomo di volare, grande passione del regista giapponese esperto di storia dell’aviazione. La principessa Nausicaa è abile nel manovrare la sua “ala”, una sorta di aliante che riesce a manovrare e governare lasciandosi librare nel vento. L’ala ha anche un motore di avviamento, ma non sempre questo risulta necessario. Oltre a questo maneggevole velivelo monoposto, Nausicaa sa anche guidare altri tipi di aerei, come le “navi” da guerra (così sono chiamati gli aerei nel film d’animazione) che ad un certo punto deve pilotare.
L’opera si situa a metà tra il genere fantasy e il genere distopico. È ambientata in un mondo dove, in seguito a un’esplosione nucleare avvenuta mille anni prima, gran parte delle terre sono state contaminate e trasformate in “Giungla Tossica”. In questo luogo vivono enormi mostri insetto delle dimensioni di un palazzo e le piante producono spore che rendono l’aria mefitica e irrespirabile, non permettendo agli esseri umani la sopravvivenza all’interno della Giungla, se non dotati di maschere depuratrici.
Tra i pochi luoghi incontaminati e popolati si trova la Valle del vento, dove vive la principessa Nausicaa, venerata dal suo popolo per il suo straordinario coraggio e altruismo, nonché per la sua grande forza ed intelligenza. Purtroppo le poche popolazioni sopravvissute sono in guerra tra loro e, in particolare, il paese di Tolmachia, che attacca tutti gli stati confinanti per estendere il suo dominio, compresa la Valle del vento, dove le truppe di Tolmachia uccidono il re Jihl, padre di Nausicaa. L’idea dell’imperatore di Tolmachia è di attaccare la Giungla Tossica col fuoco, ma quest’azione viene caldamente sconsigliata dalla “Dama”, l’anzianissima consigliera della Valle del vento, la quale ricorda come già in passato fu tentata questa via, ma con pessimi risultati: le fiamme avevano infatti provocatola fuga di tutti i mostri-insetto dalla Giungla Tossica, i quali si disseminarono nelle terre popolate seminando terrore, morte e distruzione tra gli uomini.
Inoltre Nausicaa ha scoperto che le piante tossiche perdono la loro pericolosità se fatte crescere a più di cinquecento metri di profondità sotto il suolo: non sono infatti le piante ad essere tossiche ma l’acqua che esse assorbono! A quella profondità, dove l’acqua è pura, le piante producono spore innocue. Il problema maggiore è che anche le terre popolate dalle persone, compresa la Valle del vento, iniziano ad avere un’acqua sempre più contaminata, rischiando di diventare di lì a poco Giungla Tossica anch’esse.
Grazie a Nausicaa, si scopre dunque che non sono le piante ad essere velenose, al contrario: le spore tossiche che esse producono sono infatti l’unico modo per depurare l’acqua e rimetterla in circolo non più contaminata. Bruciare la Giungla Tossica sarebbe perciò un grossissimo sbaglio. Anche gli enormi mostri insetto non sono malvagi, sono semplicemente i guardiani della Giungla. Nausicaa d’altronde, a differenza degli altri personaggi, non teme i mostri insetto, ma li “comprende” nella loro logica naturale ed è l’unica che riesce a domarli senza paura e senza dover ricorrere alla violenza.
Dalla vicenda appaiono quindi chiari ed evidenti due dei temi cari al regista, ovvero l’ambientalismo -presente anche ne La principessa Mononoke– e la paura del diverso, sentimento totalmente estraneo all’eroina e che emerge con forza, grazie al contrasto con gli altri personaggi.
Altro grande tema fondante della poetica di Miyazaki è il pacifismo, il cui messaggio giunge attraverso rappresentazione del suo esatto opposto e le conseguenze che porta con sè, con la guerra insensata e autodistruttiva che Tolmachia muove al regno di Pejite. L’uomo come maggiore pericolo per se stesso è presente anche ne Il castello errante di Howl, Conan, il ragazzo del futuro, Laputa: castello nel cielo e La Principessa Mononoke.
Infine è fortemente nelle note di Miyazaki l’aver scelto come eroe una giovane ragazza, di carattere forte ed intraprendente, libera, amante della vita e della natura.
Nausicaa nella Valle del vento è dunque l’opera-manifesto con la quale il regista ha inaugurato la sua migliore produzione e ne risulta quindi d’obbligo la visione per i fan di Miyazaki.