Qualche sera fa Lo Sbuffo ha avuto l’onore di prendere parte alla presentazione del libro Festa al trullo (Les Flaneurs Edizioni) di Chicca Maralfa, scrittrice e giornalista pugliese.
Chiara, la protagonista di Festa al Trullo, è una fashion blogger famosa in tutto il mondo – «giuro che la scelta del nome è stata casuale» afferma Maralfa, ironizzando sulla più celebre influencer italiana – che sta organizzando un party esclusivo nel suo trullo in Salento in occasione del lancio della linea di moda dello stilista Vanni Loperfido. La festa verrà condivisa con i followers di Chiara attraverso dirette sui social network e l’intento della protagonista è quello di ricreare nella sua masseria un vero e proprio set cinematografico per celebrare il genius loci. Gli invitati quindi si ritrovano, non senza un filo di amarezza, a interpretare nient’altro che se stessi, animando un moderno spettacolo folk. Qualcuno, però, stufo dei continui attacchi mondani alle proprie tradizioni darà al romanzo un epilogo tragico.
La commedia glamour si carica di sfumature dark anche a causa di una minaccia esterna che imperversa sul territorio pugliese e di rimando sulle vite di tutti i protagonisti: la xylella. Questo batterio “killer” mangia il sistema linfatico delle piante e negli ultimi anni ha ucciso ed eradicato migliaia di ulivi in tutta la Puglia, andando così a intaccare tragicamente l’intero ecosistema. Questa epidemia batterica è percepita da i più tradizionalisti tra i personaggi come una punizione che la Provvidenza scaglia sulla Puglia per essersi venduta ai presunti invasori. Al di là di questa affermazione iperbolica, la riflessione che soggiace la narrazione è seria e attuale: la Valle d’Itria negli ultimi anni è sempre più frequentemente meta di villeggiatura e risorsa economica per ricchissimi investitori stranieri. Da culla dell’agricoltura e della tradizione rurale si è trasformata in un bacino turistico brulicante di resort di lusso. Da un lato questa metamorfosi ha innegabilmente portato vantaggi economici alla Regione Puglia, dall’altro però ha snaturato il suo spirito ancestrale creando più di qualche malcontento tra le popolazioni locali.
Il tutto è raccontato da Chicca Maralfa con fare grottesco e marcati accenti ironici. «Sono stata spietata nella narrazione della festa» ha affermato la scrittrice durante la presentazione del suo romanzo, «volevo rendere al meglio il contrasto tra le persone che organizzano eventi di questo tipo nelle masserie e gli abitanti del luogo».
Festa al Trullo promette quindi di essere un romanzo capace di raccontare con ironia le mille sfaccettature di una regione tanto preziosa quanto bistrattata come la Puglia e di scattare una diapositiva della nostra contemporaneità.
Quanto detto finora non basta però a spiegare fino in fondo cosa si nasconde dietro questo progetto editoriale. Festa al Trullo non è solo un romanzo, ma un vero e proprio concept. L’uscita del libro è stata preceduta da un countdown sui social network accompagnato da una vera e propria campagna teaser che sponsorizzava una fantomatica festa esclusiva al trullo. Inutile dirvi che qualcuno al party si è invitato, convinto di potervi partecipare sul serio. Terminato il countdown, però, si è scoperto che la festa sarebbe esistita solamente nel romanzo. I personaggi di questa black comedy vengono raccontati sul sito Internet dedicato al libro, come fossero i protagonisti di una serie tv o di un reality show. Sulla stessa piattaforma è possibile anche approfondire quelle che sono le tradizioni e i piatti tipici che vengono citati nel corso della narrazione e ascoltare la playlist Spotify che anima il party di Chiara. Festa al Trullo diventa così un’esperienza più che una semplice storia; un vero e proprio percorso interattivo, a metà strada tra il romanzo, il reality show e il videogioco.
L’idea di rendere così centrale il web non è solo un chiaro riferimento alla storia di Chiara, la protagonista del romanzo che proprio grazie alla rete è diventata un’osannatissima sacerdotessa della moda, ma frutto di un’acuta riflessione sul nostro presente. I social network occupano gran parte delle nostre giornate, tutti sembriamo più impegnati a condividere le nostre vite che a viverle davvero e il tempo per la lettura sembra essere sacrificato dall’impegno costante richiesto da instagram e simili. Chicca Maralfa prova a stravolgere le cose, utilizzando internet come mezzo per riavvicinare alla lettura.
La serata cui abbiamo partecipato è stata una piacevole occasione per iniziare a gustare il romanzo. La scelta del verbo gustare non è affatto casuale. La presentazione si è tenuta infatti presso l’enoteca Rosée di Milano, in occasione dell’evento Degusta la Puglia, organizzato dal Movimento Turismo del Vino della Puglia, con l’intento di portare i sapori tipici della regione in dieci enoteche milanesi. Nel corso della serata Chicca Maralfa ha raccontato il suo libro accompagnata dalla splendida voce dell’attrice Federica Toti, che ne ha letto alcuni brani. Inoltre, è stato allestito un delizioso banchetto per permettere ai presenti di degustare il meglio dei vitigni autoctoni abbinato a una selezione di prodotti tipici.
La serata è stata solo un gradevolissimo assaggio del libro e delle delizie locali, «l’invito» dice Dorianna Cisonno, responsabile eventi culturali del Movimento del Vino della Puglia, «è quello di venire in Puglia».