La passione per la musica è innata, l’apprendimento meno

Cosa viene insegnato al conservatorio? E attraverso quale modalità?

L’orecchio musicale è la capacità di riuscir a riconoscere le note, la composizione della melodia e molti aspetti musicali particolari utilizzando solamente le proprie doti acustiche, quindi il senso dell’udito. Attraverso questa tecnica non viene utilizzato per l’apprendimento alcun supporto fisico, come spartiti o annotazioni di accordi. L’abilità descritta permette di memorizzare e riprodurre una partitura in modo totalmente fedele senza passare attraverso lo studio del pezzo o l’assimilazione della sequenza delle note. I suoni vengono immagazzinati nella mente dell’artista quasi in modo automatico.

Questa abilità ha due differenti facce.

Essa può essere una propensione innata e dunque si parla di ‘orecchio assoluto’, oppure può essere un orecchio relativo’. L’abilità viene, pertanto, sviluppata nel tempo grazie ad alcune tecniche, esercizi o software creati appositamente che possono essere ottenuti a pagamento o gratuitamente. L’abilità rilevante dell’orecchio relativo è quella di riconoscere gli intervalli tra le note sia che essi siano melodici che armonici, cioè suonate in successione o nello stesso momento.

Il software più utilizzato e famoso per migliorare il proprio orecchio musicale è EarMaster, lanciato nel 1996 dalla software house danese Miditec, poi ribattezzata EarMaster ApS nel 2005. Successivamente, viene immesso sul mercato sia da Microsoft Windows che da macOS. L’app è strutturata secondo una serie di esercizi, partendo da quelli più semplici fino ai livelli più complicati. Gli utenti che decidono di utilizzarla, vengono accompagnati nel loro percorso di apprendimento da un tutor virtuale. Il risultato del training si avrà in base alle risposte corrette collezionate che verranno mostrate attraverso una percentuale. È possibile, inoltre, allenarsi a riconoscere il suono di diverse tipologie di strumenti: dalla chitarra al violino. Tra le varietà di esercizi di EarMaster sono presenti: confronto intervalli, identificazione intervallo, riconoscimento accordi, progressioni armoniche, identificazione scale, lettura ritmica, e correzione ritmica. Una grande novità di questo software è la possibilità di utilizzo anche all’interno di un contesto scolastico grazie alla versione school di EarMaster 5.

Immagine dell’App EarMaster

Un’ulteriore abilità analoga all’orecchio musicale è il senso del ritmo: la capacità di riconoscere il tempo e la velocità in cui si sviluppano le note e viene riprodotta una determinata melodia. Esso è assolutamente innato ed è, inoltre, l’unico talento che non può assolutamente mancare a un qualsiasi musicista. Infatti, le due precedentemente citate, sono caratteristiche che possono essere non possedute dall’artista all’inizio della sua carriera.  Egli può raggiungere anche un grande successo senza interiorizzare queste capacità. Numerosi musicisti e gruppi hanno imparato a suonare “a orecchio”, ovvero ascoltando e migliorando la propria sensibilità a riconoscere e ripetere la struttura della musica, tramite la continua sperimentazione e commettendo errori.

La mancanza di orecchio musicale è detta “amusìa“.


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