A Few Good Men è una storia d’amore tra un militare e il concetto di verità e giustizia. Nel film ci si chiede fino a che punto l’uomo possa spingersi per diventare più potente degli altri. Fino a dove gli uomini di un battaglione possono eseguire le regole delle caserme militari?
Uscito nel 1992, venne nominato 4 volte agli Oscar e vinse altri 9 premi.
La trama del film è semplice, o meglio, è lineare: non ci sono strane sfumature o colpi di scena incredibili, eppure tiene incollati allo schermo per più di due ore. Le recitazioni di Demi Moore, Tom Cruise, Jack Nicholson e Kevin Bacon sono sicuramente d’aiuto, ma è il tema trattato nella pellicola ad aver portato gli americani a riempire le sale cinematografiche sbancando il botteghino.
Tornando alla trama, la pellicola tratta la storia di una base militare dei Marines gestita da un uomo duro, freddo e ancora legato alle vecchie maniere militari (similmente, restando in ambito cinema, a Full Metal Jacket). Il film è ambientato sia negli Stati Uniti che a Cuba, luogo del processo a due marines accusati di aver ucciso un loro compagno, Santiago. A difenderli sarà il tenente Kaffee (Tom Cruise), noto per la sua pigrizia e noncuranza dei dettagli: sarà la sua prima battaglia legale.
In breve: Kaffee si recherà a Cuba dove, dopo aver conosciuto il Colonnello Jessup (Jack Nicholson), si renderà conto di quanto sia sinistra la faccenda e comincerà ad indagare su un presunto ordine di codice rosso, che consente in casi estremi di ucccidere colui che non si comporti da buon militare. Di contro, la condanna legata ad un ordine di codice rosso non necessario equivale all’ergastolo e alla radiazione da ogni grado militare.
Vi è una scena emblematica ma allo stesso incredibile che ha reso così famoso il film. Eccola spiegata in parte.
Partiamo dall’inizio: su YouTube ci sono migliaia di video dal titolo “i discorsi più belli dei film” o simili. In uno di questi è presente anche il momento in cui Cruise e Nicholson battibeccano in tribunale. Cruise riesce a capire quello che deve capire (omettiamo l’informazione per non spoilerare) solamente attraverso le parole. Usa vocaboli come onore, gloria, sacrificio, fondamentali nel mondo della guerra. In questa scena non vi è musica ma solo dei primi primissimi piani che insistono sui volti degli attori, così da mettere a confronto la passione negli occhi di Tom Cruise e l’odio misto a terrore in quelli di Nicholson. Il Colonnello Jessup non può fuggire e nascondersi dietro la divisa come ha sempre fatto, ma può tentare di difendersi a parole. Il tentativo però fallisce, cadendo nel bisogno di rendersi superiore a Cruise e riportarlo in riga.
La magia di questo film sono le prove attoriali magistrali di Tom Cruise, Demi Moore e Jack Nicholson. Riescono d’altronde in una sfida non facile: intrattenere e ammaliare chi guarda il film, nonostante ripetano più o meno le stesse cose per due ore… urlando.