Tutti questi ritratti celebrano la ricchezza e la diversità di una nazione vibrante nel momento di un cambiamento centrale
Portrait of Britain è un concorso fotografico indetto nel 2016 dal British Journal Photography per permettere a fotografi di talento di ritrarre la moderna Gran Bretagna. L’iniziativa è nata all’interno del tumultuoso dibattito riguardo la Brexit e ora, a due anni di distanza, torna con nuove e avvincenti fotografie per raccontare il Paese dopo il cambiamento. Dei 13000 scatti presentati alla giuria, solamente 200 hanno conquistato i critici, aggiudicandosi la possibilità di occupare le pagine di un catalogo edito dall’Hoxton Mini Press. I vincitori hanno avuto l’occasione di mostrare le proprie immagini sugli schermi digitali negli aeroporti, nei centri commerciali e lungo le strade principali. Ogni scatto immortalato racconta una storia in cui ciascun passante può riconoscersi.
Le fotografie sono la rappresentazione di una nazione unitaria che racchiude al suo interno infinite sfaccettature. Offrono una mappatura completa del Paese da punti di vista inediti, in modo che ogni scatto celebri l’individualità dei soggetti rappresentati. Come la fotografia di Doma Dovgialo dove, tra i profili di schiena di un gruppo di suore, emerge il volto di una donna, il cui sguardo ipnotico cattura l’osservatore. Un omaggio alla forza femminile e all’ambiente multiculturale che incornicia la Gran Bretagna, dove soggetti provenienti da diversi Paesi, come il Pakistan e il Ghana, sono ritratti nei loro abiti tradizionali, così da celebrare radici culturali ampiamente ramificate. Sono storie di integrazione, di passaggio tra culture diverse, in una società in continua trasformazione.
Una società che vive tra le sue contraddizioni, come traspare dalla fotografia del banchiere di città o di un esponente della comunità londinese LGBT, in concorso accanto a quella dei gruppi agricoli del Nord dell’Inghilterra. Da un lato l’apertura, la modernità, dall’altro l’ancoraggio alle radici millenarie di un paese. Ci sono poi alcuni personaggi dai profili mistici, ambigui, conturbanti, come la drag queen ritratta su sfondo circense o i due gemelli in età avanzata, fotografati mentre tengono in mano il ritratto della bisnonna. I fotografi optano per soggetti differenti. Alcuni scelgono la personalità creativa e accattivante, altri celebrano la fragilità umana, attraverso la rappresentazione di volti abbandonati alla loro apparente debolezza, come nello scatto di Carina Ortner. Tali volti omaggiano una forza che va oltre la malattia e le difficoltà della vita e si riscopre negli affetti amicali e familiari. Così i due bambini rifugiati dal Nord Iraq si danno coraggio reciprocamente in una fotografia che racconta l’innocenza attraverso un sorriso.
Ogni scatto assume espressività nella particolare rappresentazione di frammenti di quotidianità. Sono tracce di una società in trasformazione nel momento stesso in cui questa sta cambiando. Momenti che raccontano il presente caotico attraverso uno sguardo profetico sul futuro.