Gianna Manzini è stata una scrittrice italiana (ma anche giornalista), che attraverso i suoi scritti ha donato un’immagine precisa dell’Italia della prima metà del ‘900.
Tra gli anni ’40 e ’60, Gianna si trasforma prima in Pamela, la cronachista di moda per la rivista “Oggi” e dopo in Vanessa, colei che conosce la moda, per la “Fiera Letteraria”.
Le cronache di moda di Vanessa si rivelano essenziali per delineare una nuova rivoluzione femminile, per comprendere i desideri e le aspirazioni della donna moderna. Gli argomenti trattati da Vanessa sono svariati e utili a capire come potesse essere il quadro sociale del tempo e presentano anche in maniera molto chiara la nascita della moda italiana, del Made in Italy.
Le tematiche trattate da Gianna Manzini sono svariate: il rapporto tra moda e arte, la moda maschile, l’eleganza, la grazia e l’ossessione per la bellezza. La donna raggiunge l’apogeo della propria femminilità e sensualità, grazie anche a un pizzico di consapevolezza maggiore, e la redazione di questi saggi sottolinea il raggiungimento del potere femminile rispetto al passato, utilizzando un’arma alle donne non estranea – la bellezza. La moda si fa portatrice di questo messaggio emancipatore.
Fautori e amici del bello e delle donne sono, tra gli altri, gli stilisti, come ad esempio Valentino – che incarna perfettamente l’ideale della donna che sta cambiando, dei tempi che corrono, delle nuove opinioni – , Roberta di Camerino o le Sorelle Fontana, che cominciano ad essere le figure portanti del neo sistema moda.
Il Novecento è contrassegnato da avvenimenti di importante portata storica, è il secolo dei due grandi conflitti mondiali, ma anche dell’emancipazione femminile, dell’ingresso della donna nel mondo del lavoro, delle grandi battaglie femministe. Cambia la condizione della donna e il suo ruolo all’interno della società e, conseguentemente, cambia il suo modo di percepire, esibire, nascondere il proprio corpo. Con l’avvento del nuovo secolo cadono molti tabù e molti dei pudori che fino ad allora avevano nascosto il corpo femminile, che si libera di tutte le costrizioni da cui era sempre stato intrappolato e inizia a scoprirsi. È l’era del trionfo del corpo. Vanessa ne parla in un saggio come di una vera rivoluzione. Le tenute da mare scoprono il corpo, o meglio l’ombelico. Un massiccio capovolgimento delle regole vigenti, tant’è che era ritenuto indecoroso mostrare persino le caviglie, la rottura di uno schema costrittivo e il corpo si libera.
La nuova innovazione era stata introdotta nella propria collezione mare di Antonelli e non è l’unica. La linea Antonelli 1965 proponeva una figura di donna diversa, la quale, rimirandosi allo specchio, riusciva a vedere una silhouette slanciata. La moda stava cambiando, i canoni di bellezza e i gusti stavano cambiando, e ad una velocità esorbitante.
Gianna/Vanessa è stata in grado di raccontare, con lo stile che la contraddistingueva, in maniera magistrale i cambiamenti che avvenivano all’interno della società e le figure che hanno caratterizzato la storia della moda italiana.
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