Guo Pei: la signora dell’Alta Moda cinese

Sebbene l’associazione fra Cina e moda faccia spesso pensare alla fast fashion o a prodotti di qualità scadente, questo non è altrettanto valido per chi, in Cina, produce abiti per i consumatori locali, soprattutto se gli acquirenti sono fra le personalità più influenti del Sol Levante.

È il caso di Guo Pei, designer nata a Beijing nel 1967 che ha ridato nuova visibilità alla moda cinese. Formatasi nell’era post – rivoluzionaria, Guo era immersa in una realtà ormai dimentica dei suoi antichi fasti, dove la moda era considerata superficiale, inutile, con l’unico scopo di essere pratica ed economica. Per sua stessa ammissione, in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal nel 2015, la maggior parte della popolazione ignorava il processo di ideazione, progettazione e realizzazione degli abiti, e le sue aspirazioni da designer erano considerate assurde, per non dire del tutto inutili.

Ma negli anni 90, Guo fonda il Rose Studio, oggi il più importante atelier d’Alta Moda in tutta la Cina, e avvia il suo progetto di rinnovamento estetico incentrato sull’eccentrica immaginazione dei sogni. E sono sogni veri e propri quelli che Guo realizza per le sue clienti e per le sue collezioni. Grazie all’utilizzo di sottogonne, varie strutture di sostegno metalliche, e altri artifici che paiono scaturire dalla mente di un mago, Guo crea abiti stupefacenti, complessi e decorati fino all’eccesso, che ricami che richiedono fino a 10 mesi di lavoro, e dettagli di una precisione che rasenta la perfezione. I materiali sono estremamente pregiati, senza considerare l’estrema raffinatezza della pura seta che viene prodotta nel suo Paese. I ricami e decori sono tipici della tradizione cinese, in particolare di quella imperiale, che per Guo rappresenta il periodo di massimo splendore estetico della Cina.

Ogni abito, esclusi i modelli delle collezioni, è realizzato su misura, in diretto contatto con la cliente le cui esigenze, e i cui capricci, vengono accontentati senza colpo ferire. Anche per questo, gli abiti di Guo sono fra i più costosi dell’ambiente, poiché chi li acquista si garantisce il possesso di una vera e propria opera d’arte, unica e irripetibile.

Fra le prime e più importanti clienti del Rose Studio vi sono le grandi star della nazione: attrici, cantanti e presentatrici, per le quali gli abiti di Guo rappresentano l’eccellenza assoluta. Fra le più famose a livello internazionale, la meravigliosa attrice Zhang Ziyi, celebre per i suoi ruoli ne La Tigre i il Dragone (Ang Lee, 2000) La Foresta dei Pugnali Volanti (Zhang Yimou, 2004) e Memorie di una Geisha (Rob Marshall, 2005).

Nonostante Guo sia in attività da molti anni, il suo lavoro ha attratto l’attenzione del grande pubblico Occidentale quando Rihanna ha indossato una sua creazione per il Met Gala 2015, in occasione della mostra China: Through the Looking Glass, dove vennero esposti alcuni abiti del Rose Studio. Fra questi, l’abito che la stilista ha creato per sé stessa, forse l’unica sua creazione a non essere mai stata indossata, ma Guo Pei ha realizzato solo ed esclusivamente per dare vita al suo idea di bellezza. Si tratta dell’abito imperiale dorato, decorato con i Dragoni Imperiali cinesi e altri simboli della tradizione, un abito la cui gonna, se riflessa dall’alto, richiama la forma e la lucentezza del sole, e che ha richiesto oltre due anni di lavoro per essere completato.

Oggi unica designer asiatica a sfilare durante l’Haute Couture parigina, Guo Pei ha riportato in auge lo splendore della moda cinese, forse troppo provata da stereotipi e dalle necessità del commercio, ridandole lustro e importanza, e dimostrando la grande maestria dei suoi maestri artigiani.

Fedele alla sua estetica e al suo estro, Guo Pei ha rivoluzionato il mondo dell’Alta Moda, e oggi il suo nome trionfa nella lista delle 100 persone più influenti al mondo del Time Magazine.

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