Uno sguardo ai profili Instagram di artisti emergenti e consolidati permette di cogliere l’originalità e la creatività con cui l’arte contemporanea dialoga con il suo spettatore (Millennial) ai tempi dei social
Un sondaggio condotto dall’Hiscox Online Trade Report 2018 dimostra che i Millennials, dall’età compresa tra i 20 e i 35 anni, sono i nuovi protagonisti del mercato dell’arte. Il social prediletto per la conoscenza di nuovi artisti è Instagram che, come afferma l’Hiscox Report, grazie alla sua natura visiva e alla facilità d’uso, è lo strumento ideale per comunicare l’arte. Il potenziale di divulgazione di immagini è innanzitutto fondamentale per i collezionisti, che possono consultare i profili degli artisti interessati e scrivere direttamente a loro, senza passare dalla mediazione dei galleristi. Ma è anche un mezzo esplosivo per promuovere la propria immagine in maniera accattivante e creativa come artista.
Protagonisti in questo ambito sono sicuramente Maurizio Cattelan e Cindy Sherman. Nonostante non rientrino nella fascia anagrafica dei Millennials, sono sicuramente in grado di conquistare l’interesse delle nuove generazioni. Cattelan adotta la formula “The Single Post Instagram”, per cui, quotidianamente, sostituisce l’unica foto sul suo profilo con un’altra sempre diversa, accompagnandola da un commento ironico. Le foto scelte, prese anche dal web, sono pervase da un forte senso di humor. Si tratta di un vero e proprio progetto artistico, che sovverte la natura tradizionale di Instagram come archivio di immagini. Qui l’immagine è unica, ma ha il potenziale comunicativo di un’intera galleria. La stessa originalità, deviata in chiave eccentrica e divertente, la si trova in Cindy Sherman. L’artista statunitense dà libero sfogo alla sua celebre capacità trasformista, ricorrendo all’app di fotoritocco Facetune, per offrire al suo pubblico ritratti sempre diversi. Al contrario del trucco self-made, il digitale ha una potente carica deformante, che dona alla sua protagonista un aspetto fantasioso e surreale.
Mentre alcuni artisti scelgono l’eccentricità come punto d’incontro con l’osservatore, altri giocano sulla soggettività e l’intimità del messaggio veicolato. È il caso di Damien Hirst, già sui 460 mila follower, che ha scelto recentemente di accompagnare ogni sua foto con una riflessione personale, in modo da dare una connotazione soggettiva ed emotiva alle immagini postate. L’approccio intimista è scelto anche da Hans Ulrich Obrist, che raccoglie e pubblica quotidianamente post-it scritti a mano da artisti differenti, con riflessioni riguardanti la loro poetica e il loro punto di vista sul mondo. C’è anche chi sceglie Instagram come trampolino di lancio per la carriera, come il tedesco Tim Bengel, classe 1991, che ha ottenuto un riconoscimento internazionale attraverso i social, grazie a cui ha potuto esporre in tutto il mondo. Il primato sui followers lo detiene però l’acclamato Banksy, con 4,8 milioni di seguaci.
Instagram permette allo spettatore di diventare un fruitore attivo dell’opera d’arte. Può mostrare apprezzamento con i likes, commentare, condividere e immergersi in un vortice di tags a catena che lo conducono verso profili di artisti sempre nuovi e differenti. Non si tratta semplicemente di scorrere passivamente il dito sullo schermo, ma di partecipare alla creazione di un progetto artistico che coinvolge milioni di followers. Divertimento e conoscenza si fondono attraverso un meccanismo che punta sui Millennials come suoi portavoce.