Sul finire degli anni ’80 il regista napoletano Gabriele Salvatores regala al pubblico italiano una pellicola destinata a divenire un cult generazionale: Marrakech Express. Tema centrale del racconto è un viaggio compiuto da quattro amici di vecchia data alla volta di una meta incerta e insidiosa che farà loro riscoprire il valore di una profonda amicizia data per perduta. Il film di Salvatores si presenta come un road movie improntato alla commedia e impreziosito dalla verve di caratteri forti come gli allora giovani Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio. In Marrakech Express, il viaggio è metafora del cambiamento e della riscoperta di un sentimento scolpito nel passato che getta un pizzico di allegria e un velo di malinconia su qualcosa che mai più tornerà.
Milano, fine anni ’80. Marco è un giovane architetto che una sera qualunque riceve la visita inaspettata di una ragazza spagnola di nome Teresa. Quest’ultima afferma di essere la fidanzata di Rudy, suo storico amico che è stato arrestato per possesso illecito di stupefacenti mentre si trovava in Marocco. Teresa ha bisogno di 30 milioni di lire per salvare il compagno dalla galera e Marco raduna gli amici del suo storico gruppo – Ponchia, Cedro e Paolino – per partire alla volta di Marrakech e aiutare Rudy. Tuttavia il viaggio verso il Marocco, oltre a riserbare ai quattro uomini numerosi imprevisti e cocenti delusioni, segnerà un profondo cambiamento nelle loro vite rendendoli protagonisti di amare quanto dolci consapevolezze sulla vita.
Gabriele Salvatores firma il suo primo grande pezzo da novanta raccontando speranze, sogni e dolori di una generazione afflitta dai ricordi del passato. Un ritratto malinconico, ma anche giocoso di un’epoca trascorsa riportata alla luce attraverso parole, gesti e ricordi di quattro amici.
Marrakech Express è una commedia nostalgica in cui il viaggio si trasforma in una profonda riflessione sulla vita, sul piacere di condividere attimi e situazioni assieme alle persone care e sull’impossibilità di rivivere le gioie dei tempi trascorsi. Da un lato, Ponchia, Marco, Cedro e Paolino riscoprono il profondo legame che tempo addietro li univa e, dall’altro lato, ognuno dei quattro vive l’esperienza in maniera singolare e distaccata. Cedro e Paolino ritrovano l’amicizia dopo anni di silenzio a causa di una donna. Il forte individualismo e l’atteggiamento superficiale di Ponchia si trasforma in un intenso attaccamento al gruppo e in un sentito entusiasmo nei confronti della riscoperta amicizia. Marco, inizialmente il più contento e impaziente di partire, è l’unico che rimane in un certo senso deluso in quanto si rende conto che tutti loro sono cambiati e non potrà più rivivere la stessa amicizia di un tempo.
A fare da sfondo al loro viaggio ci pensano paesaggi di una bellezza sopraffina, immortalati dalla mano abile di un Salvatores ispiratissimo e da una fotografia chiara e precisa. Oltre ai bellissimi panorami marocchini, Marrakech Express regala una risata dietro l’altra grazie all’impiego di una comicità spontanea e scevra da qualsiasi impostazione recitativa. L’umorismo dirompente di Abatantuono e l‘ingenuità di Bentivoglio reggono senza nessuna difficoltà la storia messa in piedi da Salvatores creando, grazie anche al resto degli attori, una meravigliosa sintonia tra i personaggi a cui raramente si assiste.
Marrakech Express è probabilmente il road movie più significativo del cinema italiano. La storia di un viaggio compiuto da quattro amici alla volta di una destinazione dubbia e difficile dalla quale riscopriranno il piacere di un’amicizia ritrovata.