Il mondo della tecnologia è uno degli ambiti in cui i progressi e le novità si verificano a velocità sostenutissime. La BBC ha stilato una lista di parole ed espressioni, quasi dei must-have, per comprendere a pieno il futuro tecnologico più vicino a noi.
Autonomous Architecture
Detta anche 3D Printing Architecture, è una realtà non solo sempre più imminente, ma soprattutto a portata di mano: i macchinari sono in grado di stampare interi edifici in poche ore e a prezzi contenuti, per favorire un settore edile che non faccia affidamento esclusivamente sulla manovalanza umana con tutti i rischi che ne conseguono, specialmente per la salute. Il MIT ha già sviluppato diverse tecnologie, e non sono poche le aziende che sono già all’opera nel settore in numerosi paesi del mondo.
Aerei Li-Fi
Chi ha preso almeno una volta l’aereo negli ultimi anni avrà ben presente l’obbligo, dal momento del decollo, di spegnere il telefono – o, per lo meno, di inserire l’apposita “modalità aereo”. D’ora in avanti la situazione potrebbe cambiare, perché la tecnologia ha intenzione di sfruttare la luce delle lampadine LED, poste sopra la testa dei viaggiatori, per mantenerli online anche durante le tratte in cielo: esse riescono a trasmettere i dati fino a 100 volte più velocemente rispetto al wi-fi tradizionale. I primi a fare questo passo per i viaggi del futuro sono Airbus, il quale sta lavorando sulla sicurezza per evitare interferenze con il restante equipaggiamento elettronico, e Apple, che spera di renderlo adatto ai propri dispositivi e al sistema operativo iOS.
Brainjacking
Questo termine è traducibile letteralmente come “appropriamento del cervello”, ma si intende generalmente “il controllo non autorizzato degli impianti medici”, i quali presentano sempre più spesso delle funzionalità wireless e possono essere programmati, controllati e ricaricati senza cavi o ulteriori interventi chirurgici. Non stiamo parlando di pura science-fiction, e non è una bufala: persino l’ex vice presidente degli USA, Dick Cheney, aveva un pacemaker con una funzione wireless che era stata spenta volutamente per evitare possibili minacce esterne. Gli esperti di cyber security e i ricercatori dell’Università di Oxford condividono la preoccupazione che i dispositivi wireless inseriti nell’area cerebrale potrebbero in futuro essere corrotti per indurre dolore o, persino, alterare i comportamenti dell’individuo.
Machine bias
Non fatevi ingannare dalla complessità dell’espressione: si tratta semplicemente della possibile tendenza delle macchine e dei robot di – molto umanamente – cadere in errore. Ebbene sì, nonostante le intelligenze artificiali siano sempre più comuni e siano usate anche per offrire consigli di investimento, aiutare a diagnosticare il cancro, scoprire frodi finanziarie e persino per contribuire a informare sulle sentenze dei processi giudiziari, esse non sempre danno risultati accurati in quanto i loro dati sono validi in base alla validità dei dati stessi inseriti precedentemente.
Crowdturfing
Questo termine è un neologismo creato dall’unione di crowdsourching – termine che indica l’assunzione di un gran numero di persone per supportare un prodotto, servizio, azienda, ecc. – e astroturfing, l’erba sintetica. Questa crasi è usata dunque quando le aziende e le imprese pagano delle persone per scrivere recensioni positive per trarne beneficio e superare la concorrenza. Quante volte ci capita, prima di prenotare un alloggio per le vacanze o di comprare un certo prodotto, di scorrere tra le recensioni? Ecco, poiché comprare l’opinione delle persone può essere molto costoso, secondo gli scienziati dell’Università di Chicago, gli algoritmi automatici di crowdturfing potrebbero risultare più economici. Conviene tuttavia valutare se ci stiamo imbattendo nel crowdturfing fin da subito, e non solo nel futuro prossimo.
AI Cyber-attacks
Come è già stato detto, le intelligenze artificiali possono essere di grande aiuto per le persone. È ormai evidente, però, che siamo noi stessi e il modo in cui le usiamo a renderle effettivamente utili o meno. Per questo motivo si pensa che, in un futuro non troppo distante, le intelligenze artificiali potrebbero essere usate per attacchi cibernetici, per trovare i punti deboli dei computer usati da privati e non, per raccogliere informazioni estremamente confidenziali, ecc. Ancora una volta, non si tratta di fantascienza: se da una parte le intelligenze artificiali possono migliorare la cyber security, dall’altra potrebbero anche essere causa di grossi problemi.
Computer hallucinations
La visione computerizzata è già presente in molte tipologie di veicoli, ad esempio tramite le telecamere e i sensori per le tecnologie di parcheggio indipendente. Le automobili, proprio perché stanno diventando sempre più autonome, faranno un affidamento progressivamente maggiore su questo tipo di visione per muoversi. Tuttavia le ricerche hanno dimostrato che anche i computer possono essere ingannati, ad esempio collocando strategicamente adesivi o graffiti sui segnali stradali; altre ancora hanno riscontrato che possono persino essere vittime di allucinazioni, ad esempio cambiando la forma, il colore o la texture di un oggetto. Come si può immaginare, le conseguenze potrebbero essere negative, se non addirittura tragiche.
“Internet of ears”
Secondo gli studiosi e in particolare all’analista tecnologico J. Walter Thompson, a breve ci sarà un nuovo modo in cui le persone interagiranno con il web: oltre ai comuni smartphone e computer, anche le auto, le docce, gli specchi, gli elettrodomestici – insomma, la casa in generale in ogni suo particolare – saranno collegati a internet e potranno essere attivati tramite comandi vocali. Da qui l’espressione “Internet delle orecchie”.
mHealth
Il termine è l’abbreviazione di “Mobile health” e fa riferimento all’uso dei dispositivi mobili per tenere sotto controllo dei fattori relativi alla salute. In commercio sono numerosi gli orologi che tengono conto dei suddetti fattori, dai più semplici con il contapassi ai più complessi che monitorano i battiti cardiaci e le fasi del sonno. In futuro queste informazioni ed altre saranno trasmesse direttamente ai medici curanti, i quali verranno a conoscenza dei dati direttamente dai dispositivi indossati e registrati generalmente su smartphone e tablet.
Qi
Le ricariche wireless sono in commercio già da qualche anno, ma a breve dovrebbe esserci un vero e proprio boom: Apple e Samsung stanno adottando degli standard di ricarica wireless Qi, la quale usa un campo elettromagnetico per indurre la corrente in una sorta di bobina all’interno del dispositivo di ricevimento, che si attiverebbe quando il dispositivo stesso è posizionato sul trasmettitore. La modalità di ricarica Qi troverebbe la sua fortuna nell’adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente, dagli aeroporti, alle caffetterie, alle macchine – non a caso, BMW, Ford, Toyota e Volkswagen hanno dichiarato che la includeranno nelle loro produzioni future.