La ragazza delle fragole è un romanzo di Lisa Stromme scritto nel 2016 per Giunti Editore. Il libro è una vicenda a metà tra il realistico e l’inventato, che ha come protagonista il pittore norvegese Edvard Munch. Gli episodi che hanno spinto la scrittrice – che vive in Norvegia – ad avventurarsi nella vita e nella carriera di questo importante personaggio artistico sono stati il furto delle opere Urlo e Madonna, avvenuto nel 2004, e la vendita del primo a una cifra record nel 2012.
Ma chi era davvero Edvard Munch?
Al centro del romanzo vi è la figura della ragazza delle fragole, Johanne, sedicenne a cui il pittore Heyerdahl l’anno precedente ha fatto un ritratto che sembra riuscire a fermare il tempo, immortalandola nella spensieratezza dell’infanzia. L’anno successivo, durante l’estate, invece, Johanne viene mandata a lavorare come domestica presso gli Ihlen, famiglia dell’alta società di Kristiania (l’attuale Oslo) trasferitasi ad Asgarstrand, un piccolo paesino, per l’estate. La spensieratezza e la libertà di Johanne sembrano essere perdute e le calde ore trascorse a raccogliere fragole e a passeggiare sulla spiaggia un lontano ricordo. Eppure, contro ogni aspettativa, gli Ihlen saranno un motivo di gioia per lei: tutti si rivelano gentili – specialmente Tullik, la figlia minore – tutti, tranne le altre due domestiche, la signora Berg e Ragna. Presto tra Johanne e Tullik Ilhen nasce una sincera e spontanea amicizia, amicizia però dai risvolti pericolosi, poiché Tullik diventa modella e amante del Peccatore, il Poeta Maledetto Edvard Munch, spingendo anche Johanne a frequentare l’artista, i suoi amici e quell’ambiente che la gente di Asgarstrand e sua madre tanto detestano. I pittori fumano, bevono assenzio e dipingono, dipingono tutto il giorno; questo affascina moltissimo Johanne, che nasconde un innato talento per l’arte visiva. È Munch a insegnare a Jhoanne a ricreare nel dipinto ciò che sente e non ciò che vede; è lui che le regala la prima tela e le permette di dipingere nel suo studio. Eppure, tutto ciò ha qualcosa di vagamente sinistro e misterioso; la sostanza di queste zone d’ombra si scopre man mano che si scorrono le pagine e ci si addentra nella storia.
La scrittrice ci rivela ciò che è vero e ciò che è inventato alla fine del libro.
Asgarstrand è reale e Edvard Munch vi soggiornò davvero per un po’ di tempo, senza aver successo e senza aver venduto neanche un’opera, prima di trasferirsi in Germania. Lisa Stromme ricava però le informazioni più importanti da un vecchio diario di un abitante del luogo, il cui patrigno era stato amico di Munch. Nel diario Inger Gloersen, l’autore, parla di una ragazza che ebbe una storia d’amore estiva con Munch: Regine Ihlen, detta Tullik. Anche la relazione tra Milly Ihlen, sorella maggiore di Tullik, e Edvard Munch nel diario è confermata. È provata, invece, la reale esistenza di tutti gli Ihlen. Nonostante ciò, le personalità dei personaggi sono inventate e piegate in funzione della vicenda.
In verità, è improbabile che nel diario di Gloersen ci sia qualcosa di vero. Ci sono diverse ipotesi riguardo la ragazza delle fragole, tuttavia, il suo personaggio è completamente frutto della fantasia della scrittrice e anima la vicenda. I lettori si affezionano a Johanne, forse più a lei che a Tullik.
Il libro è originale e coinvolgente, un tuffo dentro l’arte. È il tipo di libro che andrebbe letto verso la fine dell’estate, quando alla felicità data dai mesi caldi appena trascorsi si unisce la nostalgia che l’autunno, con i suoi colori e i suoi profumi, porta con sé.
FONTI
La ragazza delle fragole, Lisa Stromme, Giunti Editore.