Le 5 leggi di Murphy più catastrofiche e paradossali, nonché infami

Murphologia

La fortuna, si sa, è cieca; ma la sfiga ci vede benissimo. Ora, non so come fosse messo a diottrie Edward Aloysius Murphy, ma evidentemente deve averne avute abbastanza da accorgersi che il mondo è come un ascensore rotto: non va mai secondo i nostri piani.

Murphy nel 1949 lavorava per l’ingegneria militare statunitense. Quando un bel giorno, dopo l’ennesimo fiasco (non ricordo più in quale dei due sensi), se ne uscì con la prima storica formulazione della legge che porta il suo nome, la legge di Murphy per l’appunto:

“Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.”

Da quel momento le varianti della legge di Murphy sono andate via via moltiplicandosi, al punto da suggerire ad Arthur Bloch di raccogliere le più facete in una summa in 3 volumi, che poi sono diventati quattro, cinque, sei (poi, devo essere sincero, ho perso il conto). D’altronde la sfiga non conosce confini, un po’ come l’editoria.

Ovviamente molti di questi “paradossi pseudo-scientifici a carattere ironico e caricaturale” si basano solamente sulla nostra percezione degli eventi, ossia sulla distanza che corre tra i nostri desideri e la realtà delle cose. Alcuni però una base di verità ce l’hanno, come spiega Robert A. J. Matthews nel suo articolo su Le Scienze.

A ogni modo, al di là della loro attendibilità scientifica, ho pensato di scarrellare con voi le 5 leggi di Murphy più catastrofiche e paradossali, nonché infami.

1. Dove tutto ha inizio

“Se qualcosa può andare storto, lo farà.”

Si tratta della legge fondamentale, quella da cui tutte le altre sfighe traggono origine e alimento.

Murphy's Law

Rovescio obbligato della medaglia:

“Se tutto è andato bene, evidentemente qualcosa non ha funzionato.”

2. La stramaledetta fetta imburrata

“La probabilità che una fetta di pane imburrata cada su un tappeto nuovo dalla parte del burro, è proporzionale al valore di quel tappeto.”

Se non altro per propria personale esperienza, questa è senza dubbio una delle più conosciute (soprattutto tra i persiani, pare). Meno conosciuto è forse il relativo corollario:

“Se è vero che una fetta di pane cade sempre dal lato imburrato e che un gatto cade sempre in piedi, lasciando cadere un gatto con una fetta di pane sulla schiena nessuno dei due cadrà mai per primo e si avrà il moto perpetuo.”

3. L’erba del vicino

“L’erba del vicino è sempre più verde dove il vicino non sei tu.”

Variante del noto adagio popolare, questa legge di Murphy è apocrifa, nel senso che non viene dal canone Blochiano, ma da una lettera di Groucho Marx, lo stesso che disse:

“La soluzione è dietro l’angolo, la luce è in fondo al tunnel, la felicità è dietro a una porta… Ci fosse mai una volta che le cose buone si trovassero dove sono io!”

" Ieri è morto, domani non è ancora arrivato. Ho solo un giorno, oggi. " ( Groucho Marx ) http://seventhfloor-sev.blogspot.it/2014/02/carpe-diem.html#links
Groucho Marx

4. L’osservazione di Zenone

“La coda accanto scorre sempre più veloce della tua.”

Che dire: gli antichi greci avevano già capito tutto, da capo a coda.

5. Il cibo dell’anima (de li mortacci)

“Se un cibo è buono, allora fa male.”

E in ogni caso fa ingrassare, bitchez.

Una chiosa in chiusa

Questo è quanto. E se per caso vi stavate chiedendo se non stessi esagerando, sappiate che esiste anche la Chiosa di O’Toole, secondo la quale “Murphy era un ottimista”. Auguri.

 


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