Il termine Fangirl è ormai entrato nel vocabolario di molte persone, indicando quelle ragazze che portano l’ammirazione per un libro o una serie TV su un altro livello: creano storie parallele dette fan fiction e le pubblicano online, disegnano i propri personaggi preferiti nelle fan art, partecipano attivamente nella vita del prodotto d’intrattenimento che scelgono di seguire. Sebbene questo termine abbia assunto molto spesso una connotazione negativa, nel 2013 è uscito un libro del genere young adult che portava come titolo proprio questa parola.
L’autrice Rainbow Rowell racconta la storia di due sorelle gemelle alle prese col college: in particolare una di loro, Cath, è l’autrice di una rinomata fan fiction incentrata su una saga di libri fantasy e si ritrova sempre più spesso immersa in questo mondo per allontanarsi dalla vita reale e dai propri problemi di ansia sociale. Il libro si sofferma sul concetto innovativo e in sé meraviglioso di fan fiction, mettendo in mostra varie opinioni in merito, tra cui il dubbio che alcune persone hanno riguardo l’originalità di una storia che si basa e trae i propri personaggi da un qualcosa di già esistente sul mercato.
Il libro riesce bene nell’arduo compito di mostrare in modo realistico il lato meno compreso della cultura pop: l’autrice riesce a far comprendere bene come questo tipo di nuova immersione e di partecipazione nelle storie e nelle serie non deve essere visto soltanto come un modo di fuggire dalla realtà, ma molto spesso come un tramite per creare interazioni tra i singoli, per sentirsi parte di un qualcosa di più. È chiaro come una persona non più adolescente e non pienamente adulta può in un certo senso vedersi riflessa nella storia di Cath, anche e sorprendentemente soprattutto se non si è vicini al mondo della fan fiction e della cultura pop.
In Italia il libro è edito da Piemme che ha tradotto la storia e portato in Italia uno strumento mediatore per genitori e ragazzi pronti a comprendere e a volersi sentire compresi.
La storia ha uno stile di scrittura molto moderno, molto meno impostato rispetto alla narrativa “classica” ed alterna spezzoni della fan fiction scritta dalla protagonista ad avvenimenti della propria vita reale, toccando temi delicati come la malattia e la salute mentale.
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