Venerdì 27 luglio il paesino di Novedrate, in provincia di Como, ha ospitato il pluripremiato cantautore genovese Federico Sirianni, che ha cantato De Andrè in occasione dello spettacolo La mia prima volta con Fabrizio De Andrè. La scaletta e gli interventi dell’artista sono stati gli stessi del concerto Si chiamava Faber che Sirianni ha tenuto il 15 giugno al Carroponte di Sesto San Giovanni, perciò vogliamo confrontare i due eventi non solo per conoscere meglio l’interprete, ma anche per paragonare i grandi show di Milano ai modesti spettacoli di paese del comasco.
La struttura dello spettacolo era molto semplice: l’esecuzione dei grandi classici di De Andrè è stata intervallata da lunghe pause di monologo, in cui il cantante ha raccontato il suo personale rapporto con il maestro al pubblico. Genovese di nascita e cantautore di professione – proprio come il Faber – Sirianni ha conosciuto il suo idolo quando il proprio padre giornalista organizzava nella propria abitazione delle serate con artisti e intellettuali. Egli ha raccontato il complicato rapporto tra De Andrè e Genova, il rapimento del cantautore, la villa in Sardegna e ha spiegato il significato nascosto di alcune canzoni. Mentre parlava al pubblico, si aveva l’impressione che persino le pause e gli intercalari fossero gli stessi in entrambi gli spettacoli, come se il cantautore avesse imparato a memoria le battute. L’artista ha eseguito poco prima del bis un brano proprio, dimostrando di essere un abile e creativo cantautore, sebbene abbia lui stesso ammesso di non essere un genio come De Andrè. È inoltre singolare notare che, ad entrambi i concerti, Sirianni indossava una camicia blu e dei pantaloni scuri.
Ad essere completamente differente, è invece, il contesto. Il prato laterale del Carroponte che ha accolto il pubblico era immenso, si ascoltava la musica in piedi affollati sotto il palco di cemento o seduti sull’erba. A Novedrate invece lo spettacolo si svolgeva nel cortile di una corte, gli artisti suonavano su una salita erbosa, mentre la platea si sedeva su alcune sedie pieghevoli poco più in basso, su un muretto o restava in piedi sul ciglio della strada. A Milano si respirava l’atmosfera di un grande concerto, in provincia di Como invece tutti tra il pubblico si conoscevano e si scambiavano un saluto prima dell’inizio dello spettacolo, perciò il clima era il medesimo di una festa di paese. Il concerto di Novedrate è persino stato interrotto da un padre che doveva attraversare il “palco” per ritornare a casa propria portando il figlioletto in braccio. A vantaggio dei comaschi, alle spalle degli artisti brillava una romantica eclissi di luna.
A Milano i musicisti erano due (se escludiamo il cantante che suona la chitarra acustica): si trattava per la precisione di una fisarmonica e di un basso. A Novedrate invece il cantautore era accompagnato da una violinista, una contrabbassista e un batterista, che sono rimasti in scena per tutto il concerto, eventualmente cessando di suonare quando non era richiesto il loro intervento. Il volantino che promuoveva l’evento affermava la presenza dei Sulutumana ma la foto degli artisti rappresentava persone e strumenti differenti da quelli presenti al concerto. Non sappiamo quale disguido si sia verificato, ciò che conta è che lo spettacolo sia riuscito anche sostituendo gli interpreti, nonostante una piccola steccata della violinista che il pubblico ha saputo perdonare. La scelta degli strumenti ha reso, soprattutto grazie alla batteria e al violino, il concerto di Novedrate più vivace rispetto a quello milanese ove il clima era più tranquillo e meditativo.
La differenza lampante tra i due spettacoli riguarda il suono: l’acustica del Carroponte era perfetta e il suono di ogni strumento era ben bilanciato; il volume del concerto dei concorrenti comaschi era invece troppo alto, la batteria non si sentiva e il mixer del microfono distorceva completamente la voce del cantante rendendola più bassa, al punto che le canzoni di Milano e Novedrate sembravano eseguite da due cantanti differenti.
Sirianni è un artista eccellente, la sua voce profonda e abile a trasformarsi per conferire colore all’esecuzione dei brani è capace di intrattenere il pubblico su ogni palco. I due concerti sono tuttavia la prova che il contesto in cui si svolge un evento è determinante nel ricreare un’atmosfera.