Nel 2012 quattro ragazzi italiani (Alessandro Biggi, Pietro Pollichieni, Marco Pugliese e Francesco Scalambrino) avevano avuto un’idea; un’idea geniale fatta di venti righe e trasformata nella startup 20Lines. Stiamo parlando del famoso sito di scrittura collaborativa, in cui bastava lanciare un incipit di venti righe, per l’appunto, e lasciare che gli altri utenti completassero la storia attraverso altri nodi da venti righe ognuno. Una ventata d’aria fresca tra i siti di scrittura, un’innovazione che contribuiva a creare non solo storie imprevedibili, ma soprattutto una community affiatata. Un posto magico in cui ogni giudizio era davvero sincero e costruttivo, pochissime le polemiche dato che il sito era fatto apposta per chi volesse migliorarsi e scrivere. C’erano delle bellissime sfide settimanali lanciate attraverso gli hashtag, e la possibilità di finire in copertina, o tra i dieci migliori. Insomma, una competizione sana e divertente. C’era addirittura, nel 2014, un concorso chiamato “Big Jump” organizzato da Rizzoli, 20Lines e Amazon che permetteva di pubblicare il proprio libro.
Dopo qualche anno, l’infausta decisione di eliminare le storie collaborative, vero polmone del sito. Si disse che era meglio così, che solo il 20% dei 220mila utenti 20Lines (in tutto il mondo, dato che esistevano anche versioni in diverse lingue) scriveva e il restante 80% leggeva e leggeva nello specifico un singolo autore. Già questo era bastato per dimezzare la comunità, senza contare i bug e i malfunzionamenti comparsi nel sito dopo gli ultimi aggiornamenti. Per non parlare dell’applicazione per smartphone, un’idea realizzata malissimo in cui spesso e volentieri passava la voglia sia di leggere che di scrivere, a forza di combattere con questo o quel problema. Eppure 20Lines era nato per chi non aveva tempo da perdere. Nemmeno la partecipazione di Giorgio Faletti e Licia Troisi è bastata ad incrementare una community che c’era già ed era buona (anche se stanca di vedersi cancellata una storia su cui si era lavorato per qualche ora), ma per i fondatori ancora troppo ridotta.
Il 18 febbraio 2016 comparve una speranza di redenzione per il sito che ormai aveva perso molte delle sue caratteristiche più accattivanti: l’annuncio della Harper Collins di acquistare 20Lines per dare nuova vita alla piattaforma e usarla per pubblicizzare le proprie pubblicazioni e addirittura scovare nuovi autori. E invece … nessun miglioramento per la piattaforma, anzi. Venne a mancare l’immediatezza dell’inizio, la pubblicazione delle storie si fece macchinosa, non vennero più proposte sfide, o comunque furono difficili da trovare. La community, non disponendo dell’interazione iniziale, si disfece.
E a fine marzo 2018 il sito stesso pubblicava l’annuncio della prossima chiusura, in data 30 aprile 2018. Che dire? Un vero peccato. Il sito non è ancora completamente chiuso come era stato annunciato, le centinaia di migliaia di storie pubblicate sono ancora lì. Che sia una casualità? Ma per quanto? Ad ogni modo non era certo questo il sito che aveva accolto migliaia di utenti, diventando per loro un luogo di ritrovo, una casa … che ormai va demolita. 20Lines ha rivoluzionato la scrittura, e la community in lutto cercherà altre piattaforme. Interwine, ad esempio, guarda caso, ha da poco inserito la possibilità di creare storie collaborative. Perché in fondo, il vero gusto dello scrittore sta in questo: condividere la propria opera. E se esiste un luogo in cui più scrittori possano partecipare e condividere insieme le proprie opere, quel luogo non può svanire.
AGGIORNAMENTO 18/10/2018
la piattaforma a oggi risulta ancora aperta e con nuovi post da parte degli utenti.
FONTI:
“Scrivere storie infinite insieme ad altre persone (in venti righe)“, Confuso, Scrivo.me.
“Perché Harper Collins ha comprato 20Lines“, Il Post Libri, 22 febbraio 2016.
“20Lines: come scrivere il futuro di una startupp“, Marco Fongaro, Ninja Marketing, 16 marzo 2016.
“20Lines, il social italiano per scrittori“, Maria, Connessioni Letterarie, 2014.
“20Lines“, Matteo Cuppella, Il Sole 24 ore, 10 settembre 2015.
CREDITS
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