“Domani è un altro giorno” disse Rossella O’Hara è l’ultimo romanzo della scrittrice lombarda Laura Pariani.
Protagonista della storia è Bambina: un personaggio volutamente senza un nome proprio che potrebbe essere l’alter-ego dell’autrice, ma anche di tutte le lettrici o i lettori. Senza nome proprio sono anche tutti gli altri personaggi, cui Bambina assegna nomi parlanti, come Zia Baldoria, Zio Comunista-ma-buono, Zia Giovane, il Grand’Infame, etc.
Il romanzo è diviso in quattro macro-sezioni, che seguono ognuna un anno di vita della protagonista, dai sei ai dieci anni: La Bambina Senzapaura -Galoppando intorno ai sei anni–, La Bambina Quasiperduta –Volando nei sette anni-, La bambina attonita -Scivolando tra gli otto e i nove anni e La Bambina svaporata -Traversando la soglia dei dieci anni.
Ogni macro-sezione è composta da capitoletti brevi, ciascuno dei quali ha come titolo “lezione di …” (es. cap.1: Lezione di equitazione, cap. 20: Lezione di medicina, cap.22: Lezione di teoria del consenso, e così via), rivelando l’impostazione filosofica della bambina-narratrice che in sé ha molto dell’autrice Pariani, laureata in filosofia.
Ambientato in un paesino lombardo degli anni ’50, chiamato dalla protagonista il Paese della Noia, il romanzo ripercorre il periodo storico dal punto di vista di Bambina, che cresce e interpreta le persone e il mondo attorno a lei con uno sguardo che matura e si evolve nel corso del romanzo.
Scopriamo, attraverso le pagine, luoghi e situazioni che le nuove generazioni non conoscono: dalle case senza il bagno interno, alle famiglie che vivono sopra una stalla, alle sale di cinema degli anni ’50, agli adulti alcolizzati e violenti. I pasti per la protagonista sono pochi e scarsi e la disciplina impostale un tormento. La madre, come gli altri adulti in genere, appare fredda ed insensibile nei suoi confronti e non le da’ altro che incarichi e punizioni.
L’unica persona adulta che si salva è Zia Giovane – forse in virtù della sua minore “adultità” – la quale legge e presta a Bambina i libri che l’ottusa bibliotecaria non le aveva invece fornito perché considerati “scabrosi” e inadatti ad una bambina (romanzi come L’isola del tesoro o Il corsaro nero).
Questa realtà a volte dura tuttavia viene resa leggera dal carattere combattivo e dalla mente fantasiosa della narratrice, che con spirito e verve intrattiene il lettore.
A differenza di diverse opere precedenti di Pariani, piuttosto cupe e senza speranza – sia da esempio la raccolta di racconti di alto valore letterario Di corno o d’oro – questo romanzo è gioioso e divertente, soprattutto nella prima parte, in cui la protagonista ha sei-sette anni. Poi, con l’esperienza della crescita e con il conoscere sempre di più il mondo degli adulti – nel quale vogliono farla entrare! – quella gioia spontanea inizia a vacillare…
Straordinario è lo sperimentalismo linguistico, sia nella direzione di neologismi, molto pregni di significato, sia nella direzione del dialetto lombardo, marchio dell’autrice già presente in nelle sue precedenti opere.
“Domani è un altro giorno” disse Rossella O’Hara è un romanzo fuori dagli schemi, come lo è la narratrice-protagonista, che aspira al cielo e tenta il volo, facendo volare anche i lettori.
Einaudi