Bianconi, Brunori e il primo amore

Il tema dell’eros, qualsiasi sia il periodo storico venga preso in considerazione, è sempre stato presente nelle opere letterarie, quindi anche nelle canzoni d’autore con cui siamo cresciuti.

Tra gli autori emersi nelle ultime due decadi in Italia, certamente Francesco Bianconi (1973) dei Baustelle e Dario Brunori in arte Bruonri Sas (1977) sono due penne che hanno lasciato il segno (entrambi vincitori del premio Tenco, rispettivamente nel 2008 con l’album Amen e nel 2017 con la canzone La verità, dall’album A casa tutto bene). I due, nella loro carriera, hanno parlato dei più disparati tipi di amore, tra cui quello giovanile. Curiosamente, lo hanno fatto con due titoli che si riferiscono all’inizio dello stesso decennio: il primo album dei Baustelle, Sussidiario Illustrato della Giovinezza (2000), si apre con Le vacanze dell’ottantatre, mentre da Brunori Sas, vol 1 venne estratto Guardia 82.

Le vacanze dell’ottantatre

Ascoltando gli ultimi lavori dei Baustelle, è quasi impossibile riconoscere il timbro del front man, se paragonato a quello del Sussidiario. Dal punto di vista musicale, l’atmosfera del primo minuto è quasi psichedelica, poi le sfumature si fanno più dolci, fino ad arrivare a un ritornello che richiama esplicitamente quello delle estati degli anni di plastica.

Il testo è una continua allusione, un continuo “dico-non dico” che contemporaneamente confonde e coinvolge. Il luogo è una colonia estiva, (da Montepulciano) a Rimini: il “caldo”, per cui quasi non si respira, invece, può essere decifrato secondo diversi livelli di lettura. La temperatura o l’asma del protagonista, certo, ma anche, come da lì a poco si percepisce, un’emozione che sorge nel narratore di fronte a “una storia d’amore, a un reggiseno”. A vivere quell’appassionato momento sono però la “straniera del mare” e il suo “amico del cuore”, mentre lo sventurato purtroppo deve accontentarsi di spiarli dal camerino. Con un sussulto di orgoglio, comunque, egli si promette in futuro di scrivere il proprio “romanzo erotico”: vale a dire, di vivere in prima persona quelle esperienze, fino ad allora soltanto intraviste.

Guardia 82

Meno difficile da comprendere è il racconto di Brunori Sas, anche grazie al video ufficiale (che invece manca per la canzone dei Baustelle), rudimentale e folkloristico, ma in ogni caso fedele al testo. Si tratta di un racconto molto più esplicito e concreto, quasi urlato, alla Rino Gaetano (non a caso, anch’egli calabrese).

Guardia Piemontese è il luogo dove il cantautore, nato a Lamezia Terme, ha trascorso tutte le estati della sua infanzia, ed è quindi anche il luogo dove si svolgono i fatti narrati. Nel 1982, a soli cinque anni, la visione di una coetanea nuda non gli suscita alcun tipo di reazione, in quanto occupato a giocare con paletta e secchiello. Un’ellissi temporale ci porta all’improvviso a dieci anni dopo: la chitarra è già fedele compagna di Dario, col doppio fine di “cantare canzoni, cercare attenzioni”. Questa volta è però lei, durante un falò in cui a “bruciare” non è soltanto la carne della cena, a non ricambiare l’interesse, inducendolo a sfogare tutta la sua amarezza nelle Peroni.

Quando ormai sembra delinearsi un triste epilogo, da dietro l’angolo appare il lieto fine: la nudità della giovane finalmente provoca nell’innamorato un effetto ben preciso. La metafora per cui egli si ritrova a “scavare la sabbia cercando tesori”, delicata e tenera, potrebbe non ottenere un’interpretazione univoca: “la paura e la voglia di fare l’amore” sono però lì a dar ragione ai pensatori più peccaminosi. Col finire dell’estate una nuova storia è nata e, allora, le urla son più che giustificate.


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