Per la via era un fiume pieno sole
denso denso da sembrar nebbia.
Un fiume di volti era
incontrati a metà e sofferenti nel loro pianto d’infanzia
dietro la maschera adulta
condividevano tormenti
anche con me.
Il margine delle loro figure,
come quello delle foglie per morsi di bruco,
sfuggiva
allo sguardo più attento
come a quello distratto.
A tal punto sovrapposto.
A tal punto simile.
A tal punto diverso.
È così Avignone era
una scacchiera di volti
un intreccio di fili a più mani
il nascondiglio meno indicato
per celarsi a se stessi.
E per quel ponte crollato
Per la leggenda bambina
un peso diverso occupava la realtà.
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