L’artista genovese crea realtà parallele in cui proiettare i suoi protagonisti dai volti liquefatti in un’interazione ironica con un mondo stravagante dal gusto pop.
Alessandro Ripane è un illustratore genovese. Un talento ventottenne made in Italy che ha affinato la propria tecnica in terra svedese. Da un immaginario infantile di animali fantastici e supereroi, l’artista ha trovato l’ispirazione per le sue opere. Una carica talentuosa che non ha ancora raggiunto i trenta e si colloca nell’universo promettente della Generazione Y. Ripane crea personaggi di universi paralleli, onirici. Le sue creature sono antropomorfe, bizzarre, ma calate in vicende quotidiane a cui l’artista dà il suo tocco di humor nero. Storie brevi, che non finiscono con un lieto fine, ma lasciano un sorriso sullo sguardo dello spettatore.
L’artista sceglie di rappresentare ritratti di volti in decadimento, che si stanno disfacendo, liquefando, sciogliendo. Interpreta una tendenza diffusa, anche nel mondo della Tatoo Art e particolarmente richiesta dai suoi clienti. Ma i suoi volti appaiono anche in trasformazione, in movimento, nel passaggio continuo da una dimensione all’altra. In questo dinamismo, particolare è l’interazione tra uomo e animale ed è dimostrata da due disegni. Il primo è quello di una ragazza dal cui volto in scioglimento fuoriescono dei pesci che si tuffano in un calice di vino in un’allusione biblica. Il secondo è quello di un marinaio “bucato” da un pesce spada con lo sguardo perso nel vuoto mentre un polipo si intreccia tra le sue braccia. È così che Ripane attraversa lo specchio, immergendosi in un mondo di chimere dove l’horror si fa comico, ma al tempo stesso conserva la sua carica disturbante.
Alcune storie si limitano ad una sola illustrazione, rivelando però nella cura dei particolari infinite sfaccettature narrative. Altre invece si sviluppano lungo una cornice testuale di più vignette, come nel caso della serie di “The vegetarian penis” e “Swordfish stories” con una pervasiva tendenza all’ironia e all’esasperazione del surreale. Tutte le opere dell’artista nascono da un’illuminazione spontanea, immediata, che trova origine nelle chiacchiere tra amici o nelle più disparate vicende quotidiane. Quando passa alla realizzazione, Alessandro rinuncia al computer e ritorna alla forma primaria del disegno su carta, dove comincia e chiude le sue opere.
Molto spesso non è necessaria una chiave di lettura nascosta per apprezzare un’opera. I disegni di Alessandro Ripane sono così come appaiono. Spontanei e giovanili. Una minuziosa cura del dettaglio e temi non convenzionali si coniugano in un messaggio diretto ed efficace per chi ama l’evasione dalla routine quotidiana.