Arriva un messaggio: “Susy faranno un film sui Queen!” L’emittente è una mia amica che conosco da quando, saltellando in una palestra di una scuola media, cantavamo in coro Bohemian Rhapsody nelle ore di ginnastica.
I Queen probabilmente hanno accompagnato l’adolescenza di tutti. Infatti, questo gruppo britannico è perfetto per quel momento della vita, in cui non avendo ancora trovato la nostra identità, ci sentiamo semplicemente diversi, estranei alla realtà circostante. Un adolescente (e in realtà un po’ chiunque) non può che rimanere affascinato davanti allo storico frontman di questa band: Freddie Mercury, che durante la sua carriera ha cercato sempre di mostrarsi per quello che era, anche se lontano da ogni convenzione e con atteggiamenti mai accettati da tutti. Ovviamente mi riferisco ai suoi travestimenti, che mettevano spesso in discussione i confini di genere, ma che erano supportati da canzoni che spesso erano veri e propri inni alla libertà.
Dopo aver saputo di un film sui Queen, quindi l’esaltazione è alta (è prodotto dai due membri della band Brian May e Roger Taylor), ma anche le aspettative. Per evitare quindi di crearmi troppe illusioni ho cercato il trailer:
Ora l’attesa è tanta, il trailer è promettente e la scelta di Rami Malek nei panni di Freddie non è affatto scontata, se non rischiosa. L’attore è famoso per la serie tv Mr. Robot e ha già fatto parlare di sé perché secondo alcune testate è stata la causa dell’allontanamento del primo regista che ha lavorato al progetto: Bryan Singer. Altre voci dal web hanno giustificato il licenziamento per il coinvolgimento da parte del regista negli scandali sessuali hollywoodiani (il tutto è partito da accuse via twitter dall’attrice Jessica Chastain). Le fonti ufficiali però smentiscono e motivano la scelta di allontanamento per l’aggravarsi della salute della madre di Singer, il quale ha dichiarato:
“Non volevo altro che poter terminare questo progetto e contribuire a onorare l’eredità di Freddie Mercury e dei Queen, ma 20th Century Fox non mi ha permesso di farlo perché avevo bisogno di mettere temporaneamente in primo piano la mia salute e quella dei miei cari.”
Così le riprese del film sono state ultimate dal regista britannico Dexter Fletcher.
La sceneggiatura di Bohemian Rhapsody, invece è stata scritta da Anthony McCarten, candidato agli Oscar per La teoria del tutto.
La storia si concentra solo su quindici anni della vita e della carriera di Mercury, dal 1970, anno del sodalizio con Brian May e Roger Taylor, fino alla storica esibizione al Live Aid, sei anni prima della morte. È evidente che questo arco di tempo, dimostra che questo film non sarà una semplice biografia, ma piuttosto una celebrazione della band, anzi probabilmente dello storico frontman (non a caso terminerà proprio con il grande trionfo al concerto del 1985). Quindi per coloro che si aspettano un documentario su questa band che ha fatto la storia del rock lo sconsiglio, ma per gli altri che invece vogliono rivedere Freddie con gli occhi di un adolescente in adorazione, ci vediamo al cinema a novembre.