Quante volte abbiamo sentito dire “le speranze del nostro paese sono in mano ai giovani e solo loro riusciranno a mettere a posto le cose“? Basta accendere la televisione, la radio o fare un breve giro su Internet per trovare frasi di questo genere. Ebbene, niente di più vero. Specialmente per quanto riguarda la lotta alla mafia, queste affermazioni trovano sempre più conferma e certezza.
L’elemento chiave per combattere la criminalità organizzata è innanzitutto la conoscenza. Nessun avversario, infatti, può essere affrontato e vinto senza conoscerlo. Chi meglio dei giovani può essere messo in condizione di ricevere tutto questo sapere? È tramite le scuole e soprattutto le università che si creano processi di formazione e sensibilizzazione che portano alla nascita di una generazione di persone consapevoli della pericolosità del fenomeno mafioso. Non si può contrapporre un esercito di professionisti (come quello mafioso) con un esercito di dilettanti.
Negli anni Novanta (anche se iniziative c’erano state anche precedentemente) è iniziata una crescente diffusione di associazioni, circoli, giornali, case editrici, cooperative, imprese, centri studi, gruppi parrocchiali, radio, tv, scuole e università che hanno messo al centro dei loro interessi l’opposizione alla mafia. Sono stati soprattutto i giovani a dare il via a queste iniziative; in ogni caso sono loro che più di tutti si sono interessati al problema della legalità, dedicando energie ai progetti. Non potendo prendere in considerazione tutte le associazioni presenti, vediamone qualcuna.
La più famosa tra tutte è sicuramente Libera, fondata nel 1995 su proposta di Don Ciotti: riesce a racchiudere in sé decine di migliaia di persone, in prevalenza giovani. Grazie al suo impegno per la destinazione sociale dei beni confiscati alla mafia, è nata un’economia antimafiosa di tutto rispetto, che coniuga il valore sociale alla qualità. Inoltre, Libera si batte vigorosamente per far si che tutte le vittime della criminalità organizzata siano ricordate. Il tema della memoria è fondamentale per l’associazione, infatti ogni 21 marzo (primo giorno di primavera) celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, durante la quale ne vengono letti i nomi.
La conoscenza del fenomeno mafioso è l’obiettivo principale di Wikimafia-Libera Enciclopedia sulle Mafie, associazione che si occupa di raccogliere voci che approfondiscano e analizzino i personaggi, gli eventi, i processi, le dinamiche che hanno caratterizzato la storia delle mafie nel nostro Paese. Vengono poi organizzati incontri volti a promuovere la sensibilizzazione sul territorio. Wikimafia nacque proprio grazie all’idea di un giovane, Pierpaolo Farina, che decise di fondarla nel 2012. Dallo stesso Farina, nacque anche l’idea nel 2015 di fondare MafiaMaps, applicazione con lo scopo di dare collocazione geografica al fenomeno mafioso e antimafioso.
Sempre un gruppo di ragazzi fondò il movimento Addiopizzo, nel 2004 a Palermo, con lo scopo di contrastare il fenomeno delle estorsioni ai danni dei negozianti. In particolare, questo movimento, si fa garante del consumo critico, fornendo una lista di nomi di coloro che hanno deciso di aderire alla campagna contro il pagamento del pizzo, esponendo un adesivo sulle vetrine delle loro attività. Addiopizzo con il suo impegno cerca di sottrarre potere territoriale alle cosche e far così rifiorire un’economia libera dalla criminalità.
Un ultimo aspetto che vale la pena di tenere in considerazione è il lavoro che l’istruzione italiana sta svolgendo in questi ultimi anni grazie soprattutto al professor Nando Dalla Chiesa dell’Università Statale di Milano. Il suo corso di Sociologia della criminalità organizzata è stato il primo in Italia a interessarsi dell’argomento. È anche merito suo se sempre più giovani si avvicinano alla lotta alla mafia formandosi e ottenendo i giusti requisiti per contrastarla.
Tutte queste iniziative (e ne sono state viste pochissime), fanno sì che davvero i giovani possano essere il futuro per il nostro Paese, affinché si possa veramente un giorno pensare alla mafia come un lungo episodio della storia italiana appartenente al passato.
FONTI
N. dalla Chiesa, Per fortuna faccio il prof, Bompiani 2018
N. dalla Chiesa, Manifesto dell’Antimafia, Einaudi 2014