Il 27 aprile del 1667 John Milton, ormai povero, vendette per poche decine di sterline l’opera per cui sarebbe passato alla storia: Paradiso perduto. Il Paradiso perduto è un poema epico scritto in versi sciolti che narra la caduta dell’uomo dalla prima tentazione di Adamo ed Eva sino alla loro espulsione dal giardino dell’Eden.
L’opera in realtà presenta come vero protagonista Satana: Milton lo rappresenta come un essere non principalmente malvagio, quanto ambizioso e orgoglioso che, in aperta sfida con l’Onnipotente, decide di ribellarsi al volere di Dio per poi essere cacciato negli inferi. All’interno dell’opera è facile trovarsi inizialmente a simpatizzare per il personaggio principale, in quanto nella prima parte del poema Lucifero viene rappresentato come un eroe della mitologia classica, a metà tra l’astuzia di Odisseo e la sicurezza di Achille, per poi perdere le proprie sfumature e diventare il Diavolo tentatore che porterà Adamo ed Eva a cedere davanti al peccato.
L’opera acquista un’ulteriore sfumatura di significato se viene collocata all’interno del proprio contesto storico: John Milton inizia la stessa dell’opera durante gli ultimi anni della Repubblica Inglese di Oliver Cromwell, dove divisioni tra fazioni militari e politiche pongono fine all’avventura repubblicana inglese; molti critici hanno visto nell’opera una rappresentazione della fallita esperienza di ribellione alla corona inglese. Le influenze dell’opera sono, in primo luogo, la Bibbia, ma anche (e questo si può evincere già dalla scelta del genere) il poeta dell’Eneide, Virgilio.
William Blake fu uno degli illustratori e ammiratori dell’opera di Miltion: lo considerava un vero poeta capace di far simpatizzare per un personaggio canonicamente cattivo (così come, ad esempio, accade con l’Otello di Shakespeare, dove ci si ritrova ad apprezzare una complicata figura come quella del protagonista della tragedia elisabettiana).
L’opera fu seguita qualche anno dopo da un’opera che richiama il titolo della prima: il Paradiso Riconquistato, poema epico pubblicato nel 1671 che tratta la tentazione di Cristo. Sin dal titolo è chiaro il ruolo di quest’opera all’interno della poetica di Milton, in quanto si decide di capovolgere i temi di Paradiso perduto in modo tale da rinforzare l’idea che ogni cosa persa dall’umanità sarà riottenuta grazie alla figura di Gesù.
John Milton rimane uno degli autori più famosi della letteratura inglese e la sua influenza è ancora ben presente all’interno delle opere contemporanee.
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