“I could die knowing that I tried to experience as much as possible when I was alive. All day every day, images and feeling of the world come into me and it’s inescapable so I thought if I did a self-portrait every day for the rest of my life, with no rules, the world and I could be more linked to my nervous system”.
Bryan Lewis Saunders, artista americano, ha veramente provato a sperimentare il più possibile e ci sta ancora provando.
Dal 1995 fino ad oggi, Bryan, cercando di crearne uno al giorno, ha realizzato più di 9000 autoritratti.
Potrebbe sembrare una cosa vista e rivista quella di disegnarsi o fotografarsi ogni giorno per poi vedere i vari cambiamenti, ma l’esperimento di Bryan è più particolare.
“After experiencing drastic changes in my environment, I looked for other experiences that might profoundly affect my perception of the self. So I devised another experiment where everyday I took a different drug and drew myself under the influence. Within weeks I became lethargic and suffered mild brain damage”.
L’album che riunisce questi autoritratti non a caso si chiama “Drug portraits”: moltissime immagini, spesso anche grottesche, che mostrano come la droga possa alterare la percezione del reale.
Bryan ha provato i funghi allucinogeni, la cocaina, la metanfetamina, la marijuana, l’assenzio, tanti e troppi antidepressivi, due bottiglie di sciroppo per la tosse, ha inalato per via nasale l’aria compressa per pulire le tastiere dei computer, ha sniffato eroina, abusato di calmanti e non solo.
Una lunga lista di sostante psicotrope che hanno creato in Saunders lievi danni a livello celebrare e una diversa concezione della realtà.
Una volta visti lucidamente i suoi lavori ha affermato: ”La droga mi fa sembrare davvero brutto”.
Bryan ha deciso di continuare comunque l’esperimento:
“Sto ancora conducendo questo esperimento ma ad intervalli di tempo più lunghi. Prendo solo le droghe che mi vengono prescritte. Non mi piacciono tutte queste droghe sintetiche che continuano a creare, è raro che mi venga offerto qualcosa di nuovo per me al giorno d’oggi”.
Alcune immagini sembrano quasi create appositamente per un’iniziativa contro la droga: molti ritratti hanno colori sgargianti, autoritratti compiuti, altre volte sono solo linee, altre volte hanno colori cupi.
Basta guardare questi autoritratti per rendersi conto dei vari effetti che le droghe possono avere sul cervello dell’uomo e sulla concezione della realtà.