I soldi fanno la plasticità (cerebrale)

Il cervello è uno degli organi che subisce più modifiche durante la crescita di un individuo. Le reti neuronali che abbiamo da bambini subiscono infatti delle modifiche strutturali e funzionali a causa di un fenomeno noto come plasticità sinaptica. Uno studio pubblicato di recente sul Proceedings of National Sciences ha dimostrato che alcuni dei cambiamenti nell’organizzazione delle reti neuronali degli individui tra i 35 e i 64 anni sono modulati anche dallo status socio economico.

Lo studio, condotto da un team di ricercatori coreani e statunitensi, ha coinvolto oltre trecento individui di età compresa tra i 20 e gli 89 anni il cui stato economico è stato approssimato in modo standardizzato combinando il livello di istruzione, il prestigio lavorativo e il reddito.

La funzione cerebrale dei soggetti coinvolti nello studio è stata valutata tramite la risonanza magnetica funzionale, uno strumento che riesce ad analizzare l’organizzazione delle reti cerebrali funzionali tramite la risposta emodinamica correlata all’attività neuronale. Ciò che è emerso è che negli individui di mezza età uno stato socio economico elevato sembra essere correlato a una organizzazione delle reti cerebrali più efficace rispetto a quella riscontrata negli individui con uno stato socioeconomico inferiore che presentavano un profilo associato ad una ridotta segregazione del sistema dello stato di riposo.

Allo stesso modo, grazie a delle metodiche di imaging che hanno consentito di valutare l’anatomia cerebrale, i ricercatori hanno appurato che anche i parametri strutturali sono correlati al livello di istruzione e al reddito dei soggetti coinvolti nello studio. I cervelli delle persone con uno stato socio economico più basso tendono infatti a presentare un ridotto spessore della materia grigia che in tarda età potrebbe accelerare il decadimento cognitivo portando ad una progressiva perdita di memoria e alla diagnosi di demenza.

Un altro dato che è emerso dallo studio è che la relazione tra stato socio economico dei soggetti e il livello di organizzazione cerebrale si sono dimostrati indipendenti dallo stato di maggiore o minore benessere degli individui durante l’infanzia.

Dimostrata la correlazione tra stato socio economico e anatomia e organizzazione cerebrale nelle persone di mezza età, la sfida per il futuro diventa comprendere nel dettaglio quali sono i fattori legati al benessere che rendono possibile questa relazione.

 


 

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