Alessandro Barrico scrive:
“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni”.
Sembra la descrizione dei lavori di Fabian Oefner, di cui abbiamo già parlato in questo articolo elencando tre importanti lavori: Dancing Colors, Black Hole e Millefiori.
Tra il 2013 e il 2015 crea uno strano progetto dal titolo “Iridient”.
Fabian ritorna bambino e gioca con coloratissime bolle di sapone: la difficoltà sta nel fatto che, essendo bolle di sapone, non c’è la possibilità di averle davanti per tutto il tempo necessario ma l’artista deve riuscire a catturare queste forme fluttuanti in brevissimo tempo, prima che le bolle scompaiano nuovamente.
Lo stesso artista, descrivendo il suo progetto, scrive sul suo sito:
“When looking at them right after their creation, floating through air, they almost look like a planet orbiting in space. As if they would be there forever. But already a few seconds latter, when the bubble starts to burst and their presence is gone, you get a very different impression of that ephemeral object. It is intriguing how photography enables you to stop time for a moment and save it forever. I think thats what the series ultimately is about. Preserving time.”
(Guardandoli subito dopo la loro creazione, fluttuando nell’aria, sembravano quasi un pianeta in orbita nello spazio. Come se fossero lì per sempre. Ma già alcuni secondi dopo, quando la bolla inizia a scoppiare e la loro presenza sparisce, si ottiene un’impressione molto diversa di quell’oggetto effimero. È intrigante come la fotografia ti permette di fermare il tempo per un momento e salvarlo per sempre. Io penso che sia di questo che tratta la serie di fotografie. Preservare il tempo).
Fabian crea così fotografie eccezionali, con corpi colorati e non omogenei fluttuanti in un ambiente nero, catturando anche il momento in cui le bolle scoppiano, lasciando spazio a gocce d’acqua che si disperdono nello spazio.
Il secondo progetto prende il titolo di “Vanishing Beauty”.
A prima vista, nelle fotografie vediamo un fiore di cotone. In realtà è un pallone pieno di amido di mais e prima di crollare per un breve periodo l’amido mantiene la forma del palloncino, creando una struttura a forma di fiore.
La successione delle foto, che mostra questo brevissimo processo, è in bianco e nero.
L’ultima serie di fotografie ha per titolo “Oil Spill”.
L’artista ha versato dell’acqua in un serbatoio nero e con l’aiuto di una siringa ha aggiunto delle gocce d’olio sulla superficie dell’acqua. Come sapete, acqua ed olio non si mischiano ma a contatto con l’acqua, l’olio ha iniziato ad espandersi e prendere forma di stelle che esplodono o dell’iride. I vari colori derivano dalla luce, dall’obiettivo della fotocamera e dalla densità dello strato dell’olio.
L’artista, riguardo a questo esperimento, scrive:
“Quello che mi piace delle fotografie è che raffigurano un fenomeno piuttosto semplice, ma sorprendentemente magico e bello. Mi è venuto in mente quando stavo seduto fuori dal mio studio durante una giornata di pioggia e osservai un sottile strato di benzina su una pozza d’acqua. Così sono tornato di nuovo dentro e ho iniziato a ricreare l’effetto in un ambiente più controllato. Finalmente, dopo molte configurazioni diverse e centinaia di immagini, l’esperimento ha portato a dieci fotografie”
Se volete saperne di più su questo artista, fotografo e piccolo chimico, se volete vedere altre sue creazioni e molte altre foto, andate sul sito ufficiale, cliccando qui.
Troverete tanti altri bellissimi e innovativi progetti come “Explosion Collages”, in cui fotografa ritratti lacerati con uno sparo; “Field of Sound”, dove traduce le onde sonore in movimento; “Grain of Scent” e molti altri lavori.