Enrico VIII (1491-1547) salì sul trono d’Inghilterra nel 1509. Il suo regno passò alla storia per la fondazione della Chiesa Anglicana, che portò alla separazione dalla Chiesa cattolica di Roma. Uno dei motivi dello scisma religioso fu la volontà di divorziare dalla prima moglie, cosa che il papa osteggiava, così da potersi risposare. Ma la sua turbolenta vita coniugale non finì con il nuovo matrimonio. Il sovrano infatti convolò a nozze ben sei volte, e con la maggior parte delle mogli i rapporti si chiusero malissimo (per loro).
La sua prima moglie fu Caterina d’Aragona, figlia dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. I primi quindici anni di matrimonio con la principessa spagnola furono molto felici per entrambi. Dalla loro unione nacque una figlia, Maria. Il re però era ossessionato dall’idea di avere un figlio maschio. Decise allora di risposarsi, riuscendo nel 1533 a far considerare il matrimonio con Caterina nullo. Cosa che portò, come già detto, alla rottura con la Chiesa cattolica. Sposò dunque Anna Bolena, una damigella di corte di soli vent’anni. Ma anche la nuova moglie diede alla luce una femmina, Elisabetta, facendo così adirare Enrico che decise di scaricarla. Anna fu giudicata colpevole di tradimento, adulterio e incesto con il fratello e quindi condannata a morte per decapitazione, la quale avvenne nel 1536.
Undici giorni dopo il monarca si sposò con Jane Seymour, la quale assolse rapidamente ai propri obblighi reali. Così nacque finalmente un bambino, Edoardo. Purtroppo però la madre morì qualche giorno dopo a causa delle complicazioni del parto. Il sovrano decise di aspettare tre anni prima di sposarsi di nuovo. Nel frattempo il divorzio da Caterina d’Aragona (la prima moglie) gli aveva fatto guadagnare l’ostilità del nipote di lei, Carlo V, così Enrico temette che questo potesse allearsi con la Francia per muovergli guerra. Cedette dunque alle pressioni della corte e sposò nel 1540 la principessa tedesca Anna di Clèves, stringendo così un’alleanza con i principi tedeschi. Tuttavia il matrimonio fu annullato, il sovrano dichiarò che Anna non era giunta vergine al matrimonio.
Tra le damigelle della ex sposa c’era Caterina Howard, di cui il re si innamorò, sposandola appena dopo un mese dall’ultimo matrimonio. Anche questa volta però le cose non andarono bene. Si venne a sapere che Caterina aveva avuto relazioni con altri uomini e che addirittura avesse contratto una specie relazione matrimoniale con uno di essi. Ai nascosti trascorsi giovanili si aggiunse anche l’accusa di aver intrattenuto una relazione sessuale con un altro uomo, quando lei però era già regina. La reazione del re fu tremenda. Le persone che ebbero a che fare con le scappatelle di Caterina vennero giustiziate e lei stessa venne rinchiusa e poi condannata a morte dal parlamento il 13 febbraio 1542.
La sesta e ultima moglie fu Caterina Parr che sposò nel 1543. Con lei finalmente trovò una certa felicità negli ultimi anni della sua vita. Fu lei che lo convinse a riconciliarsi con le due figlie, Elisabetta e Maria, che aveva avuto nei matrimoni precedenti. Entrambe poi diverranno regine dopo la prematura morte del tanto desiderato figlio Edoardo. Enrico VIII, oltre a non essere un uomo fisicamente affascinante (pesava circa 130 chili), era molto più grande di quasi tutte le sue sei mogli. La maggior parte di queste, pur non amandolo, venivano ammaliate dal lusso e dalla bella vita di corte che le portò invece alla rovina. Infine è da notare ironicamente come il destino lo portò a sposare tre donne di nome Caterina e due di nome Anna. Forse se avesse vissuto più a lungo, avrebbe potuto trovare un’altra Jane.
G. Redworth, Enrico VIII, in << National Geographic storica>>, n° 90 (2016), pp. 68-77.