di Federico Lucrezi
Estate. Tempo di sole, mare e aperitivi sulla spiaggia (e di orribili pezzi spagnoli passati a ripetizioni da radio scadenti e bar delle località turistiche, ma questa è un’altra storia). Tempo per staccare da lavoro e università, tempo per godersi il caldo sulla pelle, una corsa in auto con i finestrini abbassati e il vento tra i capelli. L’estate piace proprio a tutti e tutti la desiderano, la pianificano in anticipo, la attendono con ansia.
L’estate: ecco qualcosa che mette tutti, ma proprio tutti, d’accordo.
E invece no.
Perché mentre il volto del telegiornale annuncia sorridente e soddisfatto l’aumento delle temperature e l’arrivo della bella stagione, da qualche parte c’è chi rabbrividisce, comincia a sudare per riflesso condizionato e sa che la depressione è dietro l’angolo.
Odiano l’estate, il caldo, il mare e il sole. Amano l’inverno, il freddo, la montagna e la neve.
Sono i freddofili, come loro stessi si definiscono, e in un mondo sempre più soggetto al surriscaldamento, con buona pace del Donald a stelle e strisce, sono costretti a soffrire per mesi e mesi in attesa che l’inverno torni a spingere le temperature più in basso possibile.
La luce del sole, l’ora legale e le località balneari sono loro nemiche giurate, anche se la nemesi del freddofilo per eccellenza è naturalmente il caldofilo.
I caldofili, per contrapposizione, amano l’estate e il caldo e non aspettano altro che un bagno nel mare.
La battaglia virtuale contro i caldofili si consuma in gruppi facebook che costituiscono una sorta di gruppo di sostegno per il freddofilo: uno spazio per sfogarsi e condividere la propria sofferenza, alimentata, oltre che dalle temperature sempre più alte di questi ultimi anni, da uno scarso riconoscimento sociale.
I disagi estivi sono molteplici, si va dalle questioni più filosofiche “Ho portato mia figlia al mare per una settimana. Sabbia, sole, mare, puzza di abbronzanti al cocco, culi e pettorali come priorità assoluta. Il cervello umano è povero.” a quelle più pratiche “A me piace fare acquagym in piscina, ma d’estate tutte le lezioni saltano perché vanno tutti al mare, cosa che tutti amano fare solo perché è di moda.” ma non mancano problematiche di tipo medico “Il mega raffreddore con laringite: un classico dell’estate! In Inverno raramente prendo l’influenza, pur non facendo mai vaccini, sarà il tempo che mi debilita parecchio…”
Abbiamo provato a capire qualcosa in più di questo rapporto travagliato con la stagione estiva.
L’estate è il momento che solitamente tutti aspettano. Per te è diverso, come mai?
Deborah: Detesto l’estate giacché abito in una cittadina della costa adriatica e non ho la possibilità di fuggire lontano da giugno a settembre. La mia unica difesa è barricarmi in casa con una montagna di libri.
Qui da me estate significa che per tre mesi veniamo invasi da orde di barbari in costume e ciabatte che triplicano la popolazione locale con una serie di disagi a livello di caos e servizi. Peraltro gli invasori, con lo spirito allegro dei vacanzieri, non hanno percezione del fatto che i locali non sono a loro volta in vacanza.
Inoltre d’estate tutto ciò che mi circonda viene risucchiato in una serie di consuetudini e attività che aborro, ossia andare in spiaggia, balli, feste, grigliate, sagre, casino, e a volte qualcuno tenta con mio enorme fastidio di tirarmici dentro.
Detesto l’estate anche perché odio il caldo ma, soprattutto, odio il sole e il cielo azzurro.
Rodolfo: Per me significa stare solo in ambienti con l’aria condizionata e non poter uscire perché a Milano l’afa rende il caldo ancora più insopportabile e io oltre i 22 gradi inizio a soffrire il caldo e a sudare.
Carmen: Mi si abbassa la pressione e se mi alzo di scatto vedo nero. Se si superano i 20° mi si gonfiano le mani. Mi lavo e puzzo quanto prima. Ad un certo punto dell’anno devo andare in giro con i cappelli di paglia per proteggermi dal sole ed evitare successivi mal di testa e svenimenti. Sono la pietanza prediletta delle zanzare. La troppa luce mi provoca mal di testa e un immenso fastidio. Riesco ad ustionarmi con la protezione 50. Oltre ad una certa temperatura ed umidità faccio fatica a respirare e non riesco a dormire.
Paola: Penso ad occasioni importanti quali un matrimonio o perché no, un colloquio di lavoro: la fatica di camminare sui tacchi, vestitini spesso sintetici e stretti che non facilitano i movimenti, più il sudore in faccia, il trucco che si guasta… un disagio totale e magari anche una figura barbina. A me fanno caldo anche gli orecchini!
Caterina: In estate col caldo si diventa, chi più chi meno ma tutti, più irritabili, nervosi e nevrotici.
La macchina che diventa un forno se lasciata al sole, troppe ore di luce mi sballano il ritmo sonno/veglia. Ho debolezza, poco appetito, svogliatezza… ci si potrebbe scrivere un libro!
In primavera che temperatura vorresti?
Deborah: Tra i sedici e i ventidue gradi.
Rodolfo: Il mio clima ideale è 8 di minima e 18 di massima. Più in generale preferisco il freddo al caldo. Meglio -5 che +30
In questo gruppo oltre a odiare il caldo sembra che si disprezzi allo stesso modo anche chi invece lo apprezza e ama l’estate. Come mai? Non è forse un punto di vista altrettanto lecito?
Deborah: È lecito che ognuno ami quel che vuole. È altrettanto lecito per me formarmi delle opinioni sulle persone e la mia opinione su coloro che amano il caldo e l’estate è che sono dei coglioni, individui banali, superficiali, stupidi e privi di fantasia, incapaci di introspezione e di vita meditativa.
A livello sociale cosa comporta il tuo odio per il caldo e l’estate?
Deborah: Per me comporta aggiungere misantropia alla mia misantropia. Del resto, amo da sempre la vita ritirata e solitaria, per cui tapparmi in casa per tre mesi non mi costa fatica, anzi.
E d’estate? Come organizzi le vacanze?
Deborah: Ogni estate faccio qualche puntatina in una località montana che amo molto dove c’è un bellissimo lago. Inoltre ogni estate cerco di organizzate una vacanza di qualche giorno nel nord Europa.
Rodolfo: Non mi piace il mare in estate perché quando sono in vacanza non voglio soffrire e quindi molto meglio il fresco della montagna dove oltretutto posso fare molta più attività fisica che fa bene.
Come definiresti invece il tuo rapporto con il freddo e l’inverno?
Deborah: Soffro il freddo a causa di problemi di salute ma lo amo lo stesso. Mi copro bene e mi godo l’inverno, la pioggia, il cielo plumbeo, la nebbia, la neve. Soprattutto la neve.
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