La libertà di stampa è uno dei diritti fondamentali che ogni stato di diritto, insieme ai vari organi d’ informazione, deve garantire ai suoi cittadini.
Il diritto di libera stampa comprende anche le agenzie di giornalismo nonché il diritto alla consulta e alla raccolta d’ informazioni di qualsiasi genere.
In Italia la libertà di stampa è sancita dall’Art. 21 della Costituzione che recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”
Un governo può però decidere di non rendere pubblici alcuni documenti, o di impedire la pubblicazione di alcune informazioni da parte di terzi, solo per motivi di protezione dell’ interesse nazionale e della sua sicurezza, motivi che sono indicati per legge. Come nel 2017, anche quest’anno l’Italia ha fatto un balzo in avanti nella classifica di Reporters sans Frontieres che ogni anno recensisce i paesi in cui vige maggior libertà d’informazione. Dal 77esimo posto del 2016 al 46esimo del 2018: l’ Italia ha guadagnato 31 posizioni, uscendo (di poco) per la prima volta dalla situazione di paese “compromesso“. Restano comunque”intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce”, e “pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali“.
Ma la situazione non riguarda solamente l’Italia. A livello mondiale, Reporters sans Frontieres afferma che mai la libertà di stampa “è stata così minacciata” come adesso. Secondo il rapporto 2018 la situazione viene definita “difficile” o “molto grave” in 72 paesi, fra cui Cina, Russia, India, quasi tutto il Medio Oriente, l’Asia centrale e l’America centrale, oltre che in due terzi dell’Africa. Sono ventuno i paesi classificati come “neri“, in cui cioè la situazione della libertà di stampa è “molto grave”: fra questi Burundi, Egitto e Bahrein.
Ultima assoluta, come negli ultimi anni, la Corea del Nord.
In testa alla classifica, sempre i paesi del Nord Europa, ma la Finlandia nel 2017 ha ceduto il primo posto che deteneva da 6 anni alla Norvegia, a causa di “pressioni politiche e conflitti d’interesse”.
L’indice si basa su alcuni criteri quali il pluralismo dei media, l’indipendenza, la qualità del quadro giuridico e la sicurezza dei giornalisti. La classifica è stilata mediante la compilazione di un questionario in 20 lingue inviato a esperti di tutto il mondo. Nell’indice minore è il punteggio, maggiore è la libertà di stampa nel paese.
“ La liberté d’expression et d’information est la première des libertés. Comment lutter contre le massacre des civils, le fléau des enfants soldats et défendre les droits des femmes, comment préserver notre environnement si les journalistes ne sont pas libres de rapporter les faits, de dénoncer des abus et d’interpeller la conscience générale ?”
Reporters sans Frontieres è un’ organizzazione la cui missione è quella di difendere la libertà di stampa.
Fondata nel 1985 a Montpellier da quattro giornalisti, è ritenuta essere tra le agenzie leader nel mondo per la difesa del diritto della stampa libera.
Ad oggi conta 115 corrispondenti in tutto il globo ma, nonostante continui a propendersi per la promozione dell’ informazione corretta, è attualmente monitorata dal Centro per i Media e la Democrazia, gruppo che si occupa di indagare a fondo sulla corruzione o sull’ influenza implicita che alcune Ong che si occupano della tutela delle informazioni possono attuare.
E’ importate salvaguardare la libertà di stampa poiché essa è indice della condizione di libertà del paese.
Freedom House è una organizzazione non governativa internazionale, fondata nel 1941, che conduce attività di ricerca e sensibilizzazione su democrazia, libertà politiche e diritti umani.
Ogni anno Freedom House pubblica un rapporto annuale dal titolo: “Freedom in the world (Libertà nel mondo)” che misura il grado di libertà civili e diritti politici garantiti in ciascun paese un indicatore utilizzato da diverse ricerche di scienza politica.
Se si guarda questa classifica si nota come, a sostegno della tesi per cui più un paese concede libertà di stampa più è libero, i paesi che compaiono ai primi posti sono gli stessi della lista di Reporters sans Frontieres.
Anche in questo caso gli apri fila sono infatti i paesi del nord Europa come Norvegia, Svezia e Finlandia.
“ Freedom House works to defend human rights and promote democratic change, with a focus on political rights and civil liberties. We act as a catalyst for freedom through a combination of analysis, advocacy, and action.”
Dal 1980 Freedom House analizza la libertà di stampa in 195 Paesi, assegnando dei valori in base a categorie oggettive. Ad ogni paese è assegnato un punteggio che va da 0 (il migliore) a 100 (il peggiore) sulla base delle risposte a un questionario di 23 domande.
In questa classifica l’ Italia quest’ anno ha ottenuto 89 punti ed è stata quindi dichiara uno stato libero.
Costituzione Italiana
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