Porta Venezia, uno dei quartieri più belli ed eleganti di Milano coi suoi palazzi storici e le sue ville in stile liberty – come Villa Invernizzi, Villa Necchi e il Palazzo Berri-Meregalli – ha ospitato, in occasione del Fuorisalone di Milano, numerose mostre e installazioni. Tra le varie esposizioni e i progetti più importanti troviamo, all’interno delle maestose sale del Palazzo Bocconi in Corso Venezia, quella di Louis Vuitton: Objets Nomades. Il progetto, nato nel 2012 e in agenda alla settimana del mobile dal 2015, è una commistione di moda e design, eccellenza e made in Italy.
Objets Nomades è ideata da Louis Vuitton con il contributo di alcuni dei più affermati designer internazionali, tra cui Marcel Wanders, Patricia Urquiola, Maarten Baas, Fratelli Campana, Damien Langlois-Meurinne, Atelier Oï, Nendo, Gwenaël Nicolas, Raw Edges, Barber&Osgerby, India Mahdavi e Tokujin Yoshioka.
Quest’anno, inoltre, alla collezione ordinaria si aggiunge al progetto anche André Fu con il Ribbon Dance, una seduta da conversazione che ricorda il simbolo dell’infinito ispirata alla grazia dei movimenti delle tradizionali danze dei nastri asiatiche: le due sedute sono adagiate sul movimento dei braccioli in legno rivestiti in pelle che formano una linea continua. La location scelta per la poltrona all’interno dell’esposizione era una sala completamente vuota e buia, ad eccezione delle luci che ne illuminavano ed esaltavano le curve.
Un’altra new entry è il Diamond Mirror di Marcel Wanders, che aveva già partecipato al progetto negli anni precedenti: si tratta di una combinazione di specchi e pelle Nomade, materiale prezioso che definisce i contorni e le linee dell’opera. È uno specchio ottagonale circondato da 25 piccoli specchi triangolari che riflettono la luce ognuno in una direzione diversa, creando un’atmosfera quasi magica. Per esaltare quest’ultima caratteristica, un fascio di luce diretto verso lo specchio – che intanto girava su se stesso – rifletteva figure geometriche sui ghirigori barocchi e sugli affreschi dei muri.
Tutta la linea è ispirata al viaggio, al movimento, al cambiamento e alle mete esotiche. Sono infatti presenti arredamenti da esterno come lampade da terra, amache, dondoli da giardino e poltrone sospese, ma anche sgabelli pieghevoli a forma di fiore che possono trasformarsi in tavolini, come la Concertina Chair di Raw Edges, o lampade da soffitto della stessa forma e dalle stesse caratteristiche.
E proprio i fiori sono stati il tema della nuova e primissima linea décor di Louis Vuitton, Les Petits Nomades, composta da piccoli complementi d’arredo come vasi, vassoi, cuscini e fiori in pelle da inserire nei vasi come decorazione. Gli stessi che abbiamo trovato all’ingresso dell’esposizione: una nuvola rosa di fiori piegati e assemblati con cura e precisione, come degli origami, ma in pelle, sui toni del rosa, appesi al soffitto del palazzo.
I designer hanno ricevuto l’incarico richiamare e rievocare il tema della trasformazione, della metamorfosi e del viaggio, da sempre uno degli elementi portanti di Louis Vuitton che, oltre che abbigliamento, produce pelletteria e valigeria.
E ci sono riusciti in modo eccellente, producendo elementi d’arredo in continuo movimento e cambiamento, facili da trasportare e da spostare. Nomades, per l’appunto.
CREDITS:Le immagini presenti nell’articolo sono state scattate dall’autrice [/one_half_last]