Malika Favre è una delle illustratrici più acclamate della nostra epoca. I suoi lavori sono apparsi su riviste celebri come The New Yorker e Vogue, sui libri della Penguin Books e ancora sulle locandine dei BAFTA Awards.
La giovane artista francese ha uno stile deciso e inconfondibile che l’ha resa famosa in tutto il mondo: le sue immagini sono minimaliste, pop, coloratissime e sensuali, senza però mai perdere eleganza.
Centrale nella sua opera è la rappresentazione della donna che spesso ricorda le dive degli anni Cinquanta per sofisticatezza e misteriosità. Unghie laccate di rosso fuoco, neo accanto alla bocca, cappello o occhiali che coprono il volto; sembrano quasi algide in tutta quella perfezione accentuata a dismisura dal tratto netto dato dalla realizzazione a computer.
Malika infatti, prima di iniziare la sua attività come illustratrice freelance, ha lavorato numerosi anni come graphic designer presso l’agenzia Airside a Londra, città in cui tutt’oggi l’artista francese risiede.
L’illustratrice si è liberamente ispirata al lavoro dell’artista inglese Bridget Riley, esponente del movimento Op art, anche noto come Optical art, ovvero quelle immagini che mirano a provocare illusioni ottiche.
Malika mescola quindi diversi elementi nelle sue illustrazioni, dalle fotografie glamour degli anni Cinquanta alle opere pop. Ma soprattutto è suggestionata dalle immagini che coglie nella sua vita quotidiana e durante i suoi viaggi, che assimila ed elabora: l’artista scatta diverse foto di oggetti, luoghi e persone per poi comporle in alcuni collage, da cui parte poi per ideare i suoi lavori.
Le illustrazioni di Malika catturano per la quiete che trasmettono, per l’elegante sensualità che le caratterizza, per il raffinato minimalismo che è divenuto il loro “marchio di fabbrica”.
Mentre oggi l’arte contemporanea è sempre più impenetrabile ed elitista, al contrario, le immagini di Malika sono trasparenti e rivolte ad un vasto pubblico. Esse compaiono su locandine cinematografiche, su magliette e immagini pubblicitarie. Forse per questa ragione la sua arte è “meno nobile”?
Ai posteri ardua sentenza. Ciò che è certo però è che, per adesso, l’illustratrice francese ha collezionato un successo dopo l’altro, è stata esposta in gallerie di prim’ordine e le sue immagini sono conosciute in tutto il mondo.