La musica e il Black Power: storia di un fenomeno

La musica ha sempre avuto un forte carattere identitario. Ogni generazione, ogni fenomeno storico – in particolare per quanto riguarda la seconda metà del ‘900 – ha sempre cercato di costruire un’immagine di sé che coinvolgesse anche una componente musicale.

Questo elemento emerge in maniera preponderante negli anni ’60, quando si rafforza la figura pubblica di alcuni gruppi, come i Beatles e i Rolling Stones, ed emergono figure meno conosciute.

All’interno di questo discorso, è interessante osservare come il fenomeno del Black Power – che sorge negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni ’60 e scompare a metà degli anni ’80 – definisca la propria identità musicale intorno a due personaggi: James Brown e Nina Simone.

La musica funky, da un lato, e il soul e rhythm and blues, dall’altro. Entrando nel dettaglio, scopriamo che James Brown diventa parte integrante del movimento del Black Power in un anno fatidico, il 1968, quando pubblica un album incredibile.

Si tratta di «Soulful Christmas», che contiene il brano «Say it loud, I’m black and I’m proud».

Si tratta di una canzone molto intensa, caratterizzata da un’atmosfera tipicamente funky e dalla voce trascinante del cantante. Queste caratteristiche permetteranno alla canzone di diventare in breve tempo un vero e proprio inno per il Black Power Movement.

In the early 1960’s, Brown showed very little interest in the civil rights movement, at least in public – that changed abruptly with 1968’s “Say It Loud – I’m Black and I’m Proud” and his switch from an immaculate process hairdo to an afro.

La seconda figura che svolge un ruolo di primo piano all’interno di questa tematica è Nina Simone, nome d’arte di Eunice Kathleen Waymon.

Per quanto riguarda la cantante proveniente da una piccola cittadina del North Carolina, non esiste un unico brano per rappresentare il suo impegno politico – come nel caso di James Brown – ma probabilmente la canzone più rappresentativa è «Ain’t got no, I got life», pubblicata nel 1968 all’interno dell’album «’Nuff said»:

“Hey, what have I got?
Why am I alive, anyway?
Yeah, what have I got
Nobody can take away?”.

Il Black Power ha inciso profondamente la società statunitense, sia a livello politico sia nella dimensione socio-culturale. La musica occupa un posto di rilievo e due figure come Nina Simone e James Brown ne sono senza dubbio un’ottima testimonianza.

 


FONTI

Wolk D., James Brown’s Live at the Apollo, Bloomsbury, 2004.

Giammanco R., Black Power: potere negro : analisi e testimonianze, Laterza, Bari 1967.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.