Da anni in Italia si parla di crisi, di mancata crescita e di difficoltà lavorativa: in particolare nel settore lavoro sembra non esserci tregua di fronte alla forte disoccupazione (intorno al 10.8%) che costringe molti giovani a emigrare e che ci vede in Europa ai primi posti per mancanza di impiego.
Tuttavia, nel 2017, i dati nel Bel Paese sono incoraggianti per quanto riguarda le imprese, infatti si è registrata una piccola crescita dello 0.7% rispetto al 2016 (dati che ci vengono offerti da Movimprese, un sito di analisi statistica che offre l’analisi delle nascite e mortalità delle imprese condotta da Infocamere).
Di questa crescita il 60% appartiene al Mezzogiorno. Ivan Lo Bello vicepresidente di Confindustria conferma questi dati affermando che anche il Sud del nostro Paese mostra segnali di miglioramento; per questo motivo, sempre per il vicepresidente, occorre aiutare gli imprenditori a tenere il passo con i cambiamenti che investono il mondo dell’economia. Che la crescita sia localizzata proprio in questa area è un ottimo punto di partenza: da anni si parla di sottosviluppo del sud e arretratezza rispetto al nord, per cui ci si augura che le enormi risorse del sud (patrimonio artistico, culturale e paesaggistico) vengano sfruttate al massimo.
Nonostante questa crescita generalizzata, bisogna però precisare che per quanto riguarda la nascita di nuove imprese i dati sono negativi, perché si avverte un rallentamento del -1.8% rispetto al 2016; ma si può rilevare, in compenso, che ci sono state molte meno chiusure. In particolare le imprese attive nel nostro paese prevalgono di numero nei settori delle coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, nelle industrie alimentari, nella confezione di articoli di abbigliamento e industrie tessili.
Sempre nel 2017 hanno presentano un bilancio anagrafico positivo quasi tutte le regioni: sono infatti nate molte aziende ovunque, ad esclusione di Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Ad avere il primato per nascita di imprese è però il Lazio con un + 10.648; al secondo posto segue la Campania e al terzo la Sicilia.
Nel 2017 si riscontra che gli aumenti maggiori nel numero delle imprese sono stati nei settori del turismo, dei servizi alle imprese e delle attività professionali scientifiche e tecniche. A diminuire sono invece le attività manifatturiere, le costruzioni e l’agricoltura.
Per quanto riguarda le aziende (cioè il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa) si rileva che sono state fondate le seguenti aziende italiane: Alfasigma (una società farmaceutica multinazionale italiana con sede a Bologna), Banco BPM S.p.A (un gruppo bancario italiano di origine cooperativa, presente in tutta Italia con l’eccezione dell’Alto Adige), EniProgetti S.p.A. (una società del gruppo Eni e impegnata nei servizi di ingegneria). e Kena Mobile (un operatore virtuale di telefonia mobile italiano operante sulla rete di TIM).
Nonostante questi dati positivi, bisogna comunque notare che questi numeri sono molto modesti, considerando che le aziende straniere crescono a un ritmo molto superiore.I n particolare, a detenere il primato sono quelle marocchine, cinesi e infine quelle romene. Queste ultime crescono quasi cinque volte di più rispetto a quelle italiane, come rilevato da Unioncamere.
In attesa di sapere quali saranno i dati relativi al 2018 possiamo comunque riscontrare un leggero miglioramento nella situazione italiana, anche se il made in Italy non presenta una situazione di crescita dinamica, che ci vede arrancare molto a fatica in settori chiave e importantissimi come l’informatica. È auspicabile che venga investito di più per la cultura e l’istruzione, in modo da poter recuperare il ritardo accumulato in questi anni che ci vede esclusi da realtà cruciali per il futuro del paese.
Nonostante le gravi difficoltà che in questo periodo la affliggono, l’Italia nel mondo resta sempre molto conosciuta e apprezzata. Gli stranieri sceglierebbero di vivere in Italia per l’ottima cucina: molto apprezzati sono il nostro gelato e il caffe, ma anche prodotti più esotici come il limone di Sorrento. La nostra alimentazione piace poi anche per gli aperitivi abbondanti, l’amatriciana e i buoni cocktail; destano poi curiosità anche i prodotti genuini venduti al mercato che costituiscono un’attrattiva molto forte. Dal punto di vista paesaggistico, invece, siamo invidiatissimi per la Costiera Amalfitana, piazza di Spagna e Venezia. L’Italia offre molto anche dal punto di vista culturale, in questo campo la predilezione va alle città di Firenze e Roma; ma, caratteristica essenziale, ogni borgo, città italiana ha qualcosa da mostrare della sua lunga storia.
Con tutte queste numerose risorse, ci si augura che questa piccola crescita possa proseguire il suo cammino.