The Atlas of Beauty – il giro del mondo della bellezza

Con The Atlas of Beauty, cerco di mettere a fuoco le storie delle donne, il modo in cui affrontano e portano a termine le sfide di tutti i giorni. […] Le donne delle diverse parti del mondo hanno qualcosa in comune, un filo che le unisce, e uno dei miei scopi è di mostrare che siamo tutti connessi, anche se differenti.

Nuova Zelanda

Così Mihaela Noroc, trentaduenne di origine romena, racconta cosa la ha spinta, da quando a 16 anni il padre le aveva regalato la prima macchina fotografica e dall’epifania vissuta durante una vacanza in Etiopia nel 2013, a mettere da parte la noia della sua quotidianità lavorativa a favore di uno zaino e di una macchina fotografica.
The Atlas of BeautyDonne del mondo in 500 ritratti è la raccolta di fotografie scattate negli ultimi quattro anni in moltissimi angoli del globo. Dunque l’ Atlante della Bellezza indaga un tema apparentemente semplice, sottovalutato e sopravvalutato insieme: la bellezza. Non la bellezza delle passerelle, degli stereotipi, degli spot light, della moda e del make-up, decisamente no. La Noroc desidera scovare la bellezza autentica, caleidoscopica, dalle mille sfaccettature che abita la Terra per immortalarla con il suo obiettivo e custodirla nello scatto fotografico.

Nepal

Così hanno origine 500 volti, diversi, simili, lontani, uniti da quella macchina fotografica e dall’essere donne di un unico mondo, ognuna affiancata da una breve descrizione, una minuscola storia di vita di chi viene ritratto, raccontata apertamente dal soggetto con quel bisogno e quel desiderio di parlare per far sentire la propria voce, affinché non venga persa tra i rumori dei clacson, dei chiacchiericci vuoti, delle grida, delle bombe. I luoghi sono i più disparati: dai sobborghi di Sydney alle moschee iraniane, dalla foresta amazzonica a New York, dai templi buddhisti alle favelas brasiliane a Oxford, dal Baltico ai paesi in guerra. Le donne rappresentate superano ogni immaginazione, ogni preconcetto imposto: c’è chi sta in sella a cavalli e chi a delle moto, chi indossa l’hijab e chi una tenuta da vigile del fuoco, chi fa la pole-dance e chi bada ai bufali. Ogni scatto è ricco di intenzione, denso di significato, pieno di bellezza: nonostante le differenze fisiche, sociali e culturali, il filo che unisce le donne in questo Atlante della bellezza è evidente.

Cina

Ho girato il mondo ritraendo le donne nel proprio contesto. In questa società in cui tutto sembra ormai omologato e globalizzato, voglio che il mio Atlante della Bellezza testimoni come la ricchezza di ognuno sta nella sua diversità. Per questo le donne che ho ritratto sono bellissime, in quanto sono lo specchio della propria civiltà: perché la bellezza è un valore universale, non ha colore, non ha religione, non ha etnia. Non ha confini.

 

Dall’alto, sinistra: Islanda, Transilvania, Amazzonia, Georgia, Amazzonia, Turchia.

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