Il potere assoluto dei sogni: Inception o realtà?

Il mondo onirico è stato sempre al centro di studi e teorie nel campo della psicologia, portando alla luce elementi non del tutto comprensibili, almeno per ora. Uno di questi elementi è la frenetica attività a cui il nostro cervello si sottopone mentre dormiamo: è scientificamente provato, infatti, che durante il sonno la nostra mente raddoppia se non triplica il proprio livello di sforzo, metabolizzando ed elaborando informazioni senza nemmeno rendercene conto. Ed è da uno di questi elementi che si sviluppa il sogno, in cui siamo, il più delle volte, semplici passeggeri.

L’iconico film “Inception“, con Leonardo di Caprio, indaga a modo suo su questo fenomeno; l’attività del cervello e la possibilità di massimizzare il suo potere, permettendo al sognatore di manipolare la realtà onirica in ogni suo aspetto, creando interi mondi, labirinti e realtà fittizie.
Il tema di Inception è proprio lo sfruttamento del sogno a fini non sempre legali. Mediante uno strumento che sincronizza il battito cardiaco di due o più sognatori, dei veri e propri “hacker” mentali possono intrufolarsi nel sogno di una vittima specifica, modificarlo e influenzarlo e portarlo a compiere decisioni particolari.

Nella storia, il sogno non appare solo come una realtà da manipolare, ma anche come un vero e proprio scrigno in cui seppellire i propri ricordi più dolorosi.

L’intera pellicola si altalena tra l’idea di controllo del sogno e l’incapacità di mantenerlo. Effettivamente, quante volte ci capita di “accettare” il sogno che stiamo al contempo creando, senza renderci conto che si tratta magari di qualcosa di assurdo e incoerente prima di svegliarci?
Il punto di forza degli hacker mentali è proprio questo: convincere la vittima di trovarsi in un ambiente familiare, assumendo ruoli di comparse o persino di guidatori, per quanto assurda quella realtà possa essere. Per fare ciò sono necessari specialisti di settore, i cosiddetti “architetti“. Persone con un quoziente intellettivo sufficientemente alto da creare un mondo complesso, basato su paradossi ed elementi noti all’ospite, in modo che si auto-convinca di non essere parte di una simulazione e accetti la realtà simulata. Il fallimento del mondo onirico, dovuto generalmente ad errori o interferenze, porta dapprima gli “abitanti” del sogno ad attaccare gli intrusi e poi ad un vero e proprio crollo strutturale del sogno, portando la vittima al risveglio.

Chiaramente, una volta usciti dal cinema, ci sorge spontanea la domanda “E se avessimo pieno controllo dei nostri sogni?”. Non c’è risposta, semplicemente perché non c’è controllo, secondo gli esperti. Anche quando ci sembra di essere protagonisti assoluti di un sogno (i cosiddetti sogni lucidi), in cui facciamo determinate scelte e ci sembra di avere padronanza del tutto, in realtà non è così. A dar vita a tutto è il nostro subconscio, la parte più remota e sepolta del nostro sistema nervoso: quella che, mentre dormiamo, si attiva e prende il sopravvento, plasmando realtà irreali e mondi paralleli in cui possiamo volare, nuotare sott’acqua senza ossigeno, parlare lingue sconosciute.

Quello del mondo onirico è un mistero che forse non risolveremo mai.


FONTI

Il Post

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