Fabian Oefner è il nome di un artista svizzero con idee davvero sconvolgenti.
Un fotografo di 29 anni che sottolinea i caratteri artistici della scienza: reazioni di combustione, scoppio di palloncini, onde sonore, il comportamento dei liquidi ferromagnetici e di gocce di olio disperse in un medium alcolico.
In pochi secondi riesce a scattare una serie di immagini che mostrano il suo creativo modo di lavorare: pochissimi secondi per mostrare esplosioni di colori mentre un velocissimo processo chimico e fisico si compie davanti ai suoi occhi.
Dancing colors, colori danzanti, è un affascinante progetto del 2013. Oefner parte da due domande:
“how does sound look like? How Can you male It visible?”
Come si può rendere visibile il suono? Che cos’è? Sono gli interrogativi che il giovane fotografo si pone e da cui il progetto prende avvio.
Fabian ha montato un foglio di plastica sulla membrana di un altoparlante su cui ha appoggiato centinaia di piccoli cristalli di sale colorati.
Accendendo poi l’altoparlante, ha fotografato i cristalli che saltavano sul foglio. Cambiando frequenza, altezza e il volume del tono, venivano a modificarsi anche le forme che i cristalli formavano saltando.
I suoni sono infatti delle onde create da vibrazioni che generano una variazione di pressione. Infatti, vibrando, un determinato corpo trasmette le vibrazioni stesse al mezzo che lo circonda, nel caso dell’artista, il foglio di carta e proprio per questo che i colori danzano: musica per i nostri occhi.
Tra il 2012 e il 2014 Oefner lavora a un altro coloratissimo progetto: “Black Hole- Paint in Motion”
In questo progetto fisica, meccanica e arte si incontrano tramite la forza centrifuga, il trapano, colori accesi e una macchina fotografica.
Una vite metallica viene ricoperta da diversi colori e viene collegata ad un trapano.
L’artista stesso afferma:
“Il movimento della vernice avviene in un battito di ciglia e le immagini sono state scattate nello spazio di millisecondi dopo aver acceso il trapano. Per riuscire a catturare il momento in cui la vernice ha una forma distinta, ho collegato un sensore al trapano che a sua volta manda un impulso di scatti. Queste attrezzature speciali possono creare scatti della durata di 1/40000 di secondo e consentono di congelare il movimento della vernice”
Così il colore schizza verso l’esterno e la vernice in movimento mostra effetti sorprendenti e causali
Il “buco nero” più colorato che si sia mai visto.
L’ultimo progetto di cui si parla in quest’articolo è del 2013 e si intitola “Millefiori”.
Ofner continua a mescolare arte e fisica: ferrofluido, colori e, come sempre, la sua amata macchina fotografica.
Il ferrofluido, per chi non ne fosse a conoscenza, è un liquido magnetico, causato da milioni di particelle ferromagnetiche sospese in un veicolo fluido.
Lo stesso artista spiega
“Quando vengono posti sotto un campo magnetico, le particelle nella soluzione iniziano a riordinarsi a causa dell’attrazione e della repulsione del ferro. Se ora i colori ad acqua vengono aggiunti al fluido, cominciano a comparire strutture dall’aspetto pop art, formando canali neri e piccoli con dentro superfici colorate. Il motivo per cui il ferrofluido nero e i colori ad acqua non si mescolano è che il ferrofluido è come l’olio, idrofobico. Pertanto non si mescola con i colori ad acqua. Allo stesso tempo è tenuto in posizione dal magnete al di sotto di esso.”
Le fotografie che Oefner ha scattato, fanno sembrare i risultati del progetto di dimensioni abbastanza grandi; in realtà tutto è stato realizzato in scale ridottissime: la dimensione di un’unghia.
Il risultato è sorprendente.
Più che Millefiori, guardando le foto, sono Millecolori.