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Uno scarafaggio disteso sulla schiena, ad evocare Gregor Samsa, lo sfortunato protagonista del racconto più celebre di Franz Kafka, La Metamorfosi. Il personaggio di un famoso racconto diventa il logo di una nuova e originalissima realtà editoriale sul territorio italiano: Racconti Edizioni.
Questa realtà editoriale nata a Roma pochi anni fa, nel 2016, è una sfida che i due creatori, Stefano Friani e Emanuele Giammarco, non senza audacia, hanno lanciato all’universo librario e al pubblico dei lettori.
Perché essa rappresenta una coraggiosa impresa?
È molto semplice rispondere a questa domanda: l’obiettivo di questa casa editrice indipendente è quello di pubblicare solo short stories, in un panorama letterario e culturale in cui i racconti hanno sempre avuto ruoli piuttosto marginali. Ai racconti, infatti, i lettori preferiscono di gran lunga i romanzi. Le brevi storie che hanno avuto un successo di pubblico che si potrebbe definire eclatante, si contano sulla punta delle dita.
Di recente, anche l’attore Tom Hanks ha deciso di buttarsi nel mondo del racconto breve ed esordire sorprendentemente come narratore altamente qualificato.
La scarsa fortuna delle short stories affonda le sue cause non nella mancanza di talentuosi scrittori che decidano di avventurarsi in questo sterminato ed ibrido campo, bensì per il fatto che in Italia e all’estero, questo genere sia largamente ed erroneamente sottovalutato.
Per la sua caratteristica principale, la brevità, esso è considerato meno “autorevole” del romanzo, meno dotato. Invece, i racconti possono essere un piccolo scrigno di tesori da scoprire e da scoprire in poco tempo. In un’epoca in cui il tempo libero sembra mancare sempre più, quale soluzione, se non i racconti?
Non mancano certo bravi scrittori che in poche pagine riescano a condensare storie inaspettate, creando gioielli della letteratura contemporanea, e l’obiettivo di Racconti è proprio quello di scoprirli.
La scelta di questa casa editrice, che è indipendente, è nuova, fresca, moderna. Essa rappresenta uno stimolo per i lettori e uno stimolo alla lettura anche per coloro che non riescono ad essere costanti nel portare a termine una narrazione lunga. Potrebbe essere quindi una delle soluzioni che l’Editoria dei nostri giorni ha trovato per far fronte ad una modernità sempre più virtuale in cui i libri stanno cercando di mantenere un ruolo chiave.
Chi decide, dunque, di affrontare questa sfida?
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