Alle ore 17:39 locali del giorno 16 febbraio, in Messico viene registrata una fortissima scossa di terremoto. Magnitudo registrata: 7,2.
I dati vengono registrati dallo U.S. Geological Survey, ente americano di rilevamento sismico, e l’epicentro è stato localizzato nella regione di Oaxaca, nel sud ovest del paese. Arriva fino a 25 km di profondità, in una località rurale a circa 8 km da Pinotepa Nacional, città sulla costa. La scossa è stata così violenta e il boato così forte che sono stati avvertiti anche a Mexico City che si trova a 500 km dall’epicentro e in Guatemala dove gli edifici hanno oscillato pericolosamente.
A distanza di un’ora nella stessa area è stata avvertita una seconda scossa di magnitudo 5.9; l’epicentro è stato rilevato a circa 10 km da Santiago Jamiltepec, sempre nello stato di Oaxaca. Cinque ore dopo la prima scossa, sono state registrate addirittura 261 repliche di minore intensità. Il ministro dell’interno e le autorità di Oaxaca riferiscono che nella zona colpita ci sono dozzine di edifici danneggiati e migliaia di sfollati, ma al momento non si hanno segnalazioni di vittime della scossa. Durante un sopralluogo in elicottero, quest’ultimo è precipitato cadendo su alcuni veicoli e uccidendo due persone tra cui il segretario del ministro degli interni e causando alcuni feriti. Il ministro e il governatore sono vivi e senza apparenti ferite gravi.
Il Messico non è nuovo a terremoti a così alta intensità, infatti nel settembre scorso una scossa di magnitudo 8.2 uccise 96 persone negli stati di Oaxaca e Chiapas; neanche due settimane dopo questo tragico avvenimento un’altra scossa di magnitudo 7.1 sconvolse il paese con 369 vittime.
Il Messico, infatti, si trova in un punto in cui ben cinque placche tettoniche si uniscono rendendolo estremamente vunerabile ai terremoti. Si può ricordare come nel 19 settembre del 1985 il paese subì una delle scosse più intense e con più vittime nella storia del paese: 10mila morti per una scossa di magnitudo 8.1.