Una delle opere più importanti nell’immaginario collettivo è il cosiddetto Milione, resoconto dei viaggi della famiglia Polo dettato da Marco Polo in lingua d’öil a Rustichello da Pisa durante la reclusione del giovane a Genova. Il titolo Milione deriva da un soprannome dell’autore; infatti, il libro è anche conosciuto con il suo titolo in francese Livre de Marco Polo citoyen de Venis, dit Million, où l’on conte les merveilles du monde (“Il libro di Marco Polo cittadino di Venezia, detto Milione, dove si raccontano le meraviglie del mondo”) o Le divisament dou monde.
La mancanza di conferma di testi ufficiali, unita alle inesattezze e alle parti fantastiche inserite all’interno del testo, mettono in discussione molte notizie narrate da Marco Polo nel testo, sebbene sia certa la storicità generale di esso. Il libro è una commistione di generi: si susseguono parti più “narrative” in cui si raccontano leggende, sogni, eventi più romanzati a dati utili alla compilazione di un trattato geografico e mercantile il cui fine sarebbe stato quello di aiutare e rendere nota una parte del mondo all’epoca ancora misteriosa: l’Oriente. Il libro ha alimentato per molto tempo la curiosità di viaggiatori e geografi (è noto che Cristoforo Colombo fosse in possesso di una copia de Il Milione che consultava spesso).
Il libro è un primo esempio di prosa scientifica o comunque, queste erano le intenzioni di Marco Polo: creare un libro ‘utile’ per fornire notizie precise e dettagliate sui costumi, sugli usi, sull’economia di lande e popoli sconosciuti. Importante è anche il succedersi delle due voce narranti: da un lato Marco Polo che detta e diventa guida e protagonista del libro; dall’alltra Rustichello che comunica, precisa e ricorda quanto sentito dal protagonista in prima persona. Il libro è diviso in 183 capitoli con un’attenzione ai dettagli più “mercantili” del mondo descritto (come ad esempio i dettagli delle navi o i prezzi delle merci più rare) e una generalizzazione delle descrizioni di paesaggi e città; solo nell’ultima parte del libro ci si sofferma di più sugli eventi storici e sulle grandi battaglie.
Il viaggio di Nicolò, Matteo e Marco Polo iniziò nel 1271 attraversando il continente asiatico e arrivando sino a Khanbaliq, l’antica Pechino; durò più di tre anni. Marco tornò alla Serenissima solo ventiquattro anni dopo essere partito, nel 1295. Il libro venne scritto nel 1298, ma non si hanno manoscritti originali.
Infine, sebbene il libro presenti passi molto carichi di fantasia, sono proprio i passaggi che narrano ciò che ha veramente visto Marco Polo quelli che vennero accolti come meno probabili. Fantasia e realtà sono legate ne Il Milione, anche se l’autore all’inizio dell’opera cerca di convincere i lettori dell’assoluta affidabilità dei propri scritti. Il libro, nonostante abbia i suoi difetti, rimane una delle pietre miliari dei trattati geografici della letteratura e della storia italiana.