Gli italiani leggono poco o nulla. I dati ISTAT per il 2016 sono chiari: il 57,6% degli italiani non ha letto nemmeno un libro nell’anno domini 2016. Le cifre sono preoccuparti e non fanno altro che confermare un trend attivo ormai dal 2010 e che sta creando molto sconforto nel mondo dell’editoria e nelle scuole italiane.
Perché gli italiani non leggono? Le teorie sono molte, alcune sono interessanti e realistiche altre sono divertenti o spiritose anche se prive di ogni fondamento; sicuramente ad oggi nessuna analisi del fenomeno sembra essere risolutiva. Secondo alcuni, gli italiani non leggono perché i libri sono troppo cari, oppure perché leggere, e ricordare ciò che si è letto, è inutile in un mondo in cui ogni informazione è disponibile ventiquattr’ore su ventiquattro in rete; secondo altri gli italiani non digeriscono la lettura perché i libri sono pesanti (sia in termini fisici che sentimentali).
Un accanito lettore trova una facile risposta ad ognuno di questi capi di imputazione:
I libri sono cari? Alcuni sì, in particolare i libri appena usciti sul mercato ma esistono librerie specializzate nella vendita di libri usati e poi ci sono le biblioteche. Oggi quasi tutto il sapere umano è disponibile online, ma leggere e ricordare sono esercizi utili alla memoria e all’anima. La pesantezza dei libri: se il peso è fisico esistono gli eBook reader, altrimenti il peso è molto spesso un abito mentale che i non lettori indossano come corazza per proteggersi da un libro indigesto, letto tradizionalmente sotto minaccia durante il percorso scolastico, che ha poi condizionato tutta l’esistenza letteraria del soggetto.
Analizzando più nel dettaglio i dati forniti da ISTAT si vede come la quota dei lettori nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 17 sia passata dal 53,9% del 2015 al 47,1% del 2016 mentre tra i bambini delle scuole primarie (dai 6 ai 10 anni) la quota di non lettori sia cresciuta del 9,3%. Questi dati aprono una questione molto importante all’interno del mondo della scuola: perché i bambini non leggono più? Se si guarda la carta geografica, i non lettori più accaniti si trovano al sud e al centro Italia con il 69,2% e 55,8%. Per quando riguarda i dati relativi al sesso dei lettori, il divario uomo/donna risale al 1988; nel 2016 si dichiarano lettrici il 47,1% delle donne contro il 33,7% degli uomini.
Come diceva Leonardo Sciascia “Il libro è una cosa: lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo”.