Case editrici indipendenti: Iperborea

Nell’Antica Grecia l’Hyperborea era una leggendaria terra oltre il vento del nord, il boreas, dove il sole splendeva sei mesi l’anno. Più reale è invece la terra di cui tratta la casa editrice da cui prende il nome. Iperborea è infatti specializzata in letteratura del Nord Europa. E’ stata fondata nel 1987 da Emilia Lodigiani con lo scopo di far conoscere la produzione letteraria nordica in Italia.

Negli anni Iperborea ha ampliato le sue pubblicazioni, sia in termini di collane che di paesi. Infatti, ha aggiunto alle letterature danese, norvegese, svedese, finlandese, quelle di lingua nerlandese (olandese e belga), estone e islandese (di cui spiccano le saghe antiche e medievali), raccogliendo un catalogo che va dai grandi classici come Andersen, ai premi Nobel, ad autori meno conosciuti.

Iperborea ne propone nuove edizioni, traduzioni e inediti, con un’attenzione verso la scrittura. Così come per tematiche sociali, etiche e politiche. In Katitzi di Katarina Taikon si parla di pregiudizio nei confronti dei rom. 1947 di Elisabeth Asbrink, come suggerisce il titolo, tratta di un anno fondamentale per la storia, seppur trascurato.

Un invito alla riflessione esemplificato anche dall’introduzione, nel 1998, di una collana di saggi letterari. Mentre nel 2010 è stata la volta di Ombre, una collana di gialli. Vi sono poi le collane che sono state introdotte per festeggiare i trentanni di Iperborea. Si tratta di Luci e Miniborei.

La collana Luci è una riscoperta dei grandi classici, quelli pubblicati agli inizi e oggi introvabili, selezionati arbitrariamente dalla redazione per rappresentare centociquanta anni di letteratura scandinava. O meglio ciò che la casa editrice più ama di essa.

“I grandi orizzonti, il piacere del racconto, i dilemmi etici ed esistenziali, l’eterno interrogarsi sull’epica, farsesca, tragicomica vicenda umana. E l’attitudine molto nordica di non prendersi mai troppo sul serio.” (come indicato dal sito web della casa editrice)

I Miniborei è invece dedicata ai lettori dai 7 ai 12 anni. Mantiene il filo conduttore della casa editrice. Si tratta di un’attenta selezione (ne escono 6 all’anno) di grandi classici e inediti bambini ribelli e indipendenti. Propone infatti storie non convenzionali, che fanno riflettere e superare i pregiudizi. Ne sono un esempio, il già citato Katitzi, Sai fischiare, Johanna?, e Greta Grintosa.

Vi è poi la collana Mumin,  una famiglia di troll finlandesi creati da Tove Jansson. Le strisce, originariamente pubblicate in Italia da “Linus”, ne raccontano le bizzarre e magiche avventure. Oggi vengono riproposte in questa collana, nel classico formato Iperborea lungo, in continuo aggiornamento.

La collana Mumin

Iperborea sarebbe già interessante solo per la proposta originale e ben curata. Tuttavia non si limita solo a ciò. Attraverso il sito web, altrettanto curato e immediato, promuove eventi legati alle loro pubblicazioni. E’ infatti fautrice di una serie di eventi autonomi, come il Festival dei Boreali.

Altra iniziativa interessante sono i corsi di lingua. Iperborea propone corsi di danese, svedese, finlandese, norvegese e islandese. Sono aperti a tutti, anche se a numero chiuso, e alla fine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza.

Iperborea è un’ottima realtà editoriale per vari motivi. Esemplifica e promuove il ruolo della cultura e della letteratura nell’incontro tra popoli ad esempio. E l’importanza della letteratura come veicolo di conoscenza e di avvicinamento, ma anche come strumento per leggere il mondo e non avere pregiudizi. Fin da bambini.


FONTI
Fonte 1

CREDITS
Copertina by Lo Sbuffo
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